«Ma i migliori siamo sempre noi»

«Ma i migliori siamo sempre noi» «Ma i migliori siamo sempre noi» Dennis (McLaren) si consola e punge il Cavallino MELBOURNE. Norberg Hong, il responsabile dei reparto corse della Mercedes, passeggia nervosamente nel paddock del Gran Prmeio, tenendo il telefono cellulare ben stretto contro l'orecchio. Ma sembra quasi di sentire gli urli che provengono da Stoccarda. Dalla Casa madre, evidentemente chiedono spiegazioni. Forse, i managers tedeschi erano convinti di vincere in Australia senza problemi, e invece... «Purtroppo - racconta poco dopo Haug - abbiamo disputato poco più di un terzo della corsa. Non i! abbastanza per una squadra che ha lavorato intensamente nelle ultime settimane per prepararsi al meglio con una vettura e un motore completamente nuovi. Ora il nostro obiettivo è quello di combinare le prestazioni che abbiamo mostrato nelle qualificazioni di Melbourne e la competitività fatta vedere nei pochi chilome¬ tri di corsa con una accettabile affidabilità». Discorso poi ripreso sia da Hakkinen che da Coulthard, en tramili (piasi mortificati per (pianto accaduto. «E' un pecca to - affermano (piasi in coro 1 due piloti -, 11 team ha latto uno sforzo enorme, ma il risultato è mancato completamente. Una unica nota positiva: siamo sicuri che le nostre vetture non temono rivali in fatto di prestazioni e il futuro si presenta carico di possibilità. Ci rifaremo senz'altro fra un mese nel Gran Premio del Brasili!». Ron Dennis, il gran capo della McLaren, è molto contrariato, ì! non riesce a nascondere il proprio malumore, «La McLaren - esclama il boss del te.un inglese meritava ben altri! soddisfazioni. Ci hanno traditi alcuni problemi imprevisti, ma adesso ci sarà tutto il tempo per recuperare e riprescntarci molto motivati a Interlagos. Intan¬ to da lunedi prossimo sosterrò ino una intera settima di lesi a Silverstone. Confiamo di risolvere tutti i guai che ci hanno ,d flitto qvii, Questa e st.ita una ti pica corsa di inizio stagione (piando le sorprese sono all'or dine del giorno». Dennis, in ogni caso, trova la maniera per disprezzare gli avversari, Afferma con perfidia «Non sono preoccupato perchè fra i primi sei classificati non c'è un pilota in grado di competere per il titolo mondiale 0 comunque per gareggiare al massimo livello. Ma per la Ferrari non sarà facile collocarsi come nostra principale sfidanti!. Ho visto altri team che possono darli! molto fastidio». Poi il manager della McLaren non si trattiene dalla voglia di stuzzicare la squadra italiana, riferendosi alle polemiche del 1998: «Forse la Scuderia di Maranello quest'anno ha il vantaggio delle gomme...». E ag¬ giunge per chiudere, facendosi coraggio da solo «Non credo die ci sia in questo momento una vettura n un pilota che comunque non vorrebbe essere al nostro posto". Come dire: abbiamo perso ma siamo sempre i migliori. Contento lui... La simpatia non e il suo forte, anche si! 0 necessario riconoscere che sovente Ron non parla a vanvera Certamente la McLaren, dopo questa battuta d'arresto, si produrrà in rush di prove per recuperare quanto ha perduto ieri nel circuito dell'Ai beri Pare. E diri! che qualcuno aveva consigliato proprio a Dennis, dopo gli inconvenienti d'affidabilità sorti nei test a Barcellona e Silverstone, di iniziare la stagione con le vecchie vetture dell'anno passato. Ma lui aveva risposto: «Preferiamo privilegiare li' prestazioni porche pagano sempre». Meno questa volta, evidentemente, [c. ch.l

Persone citate: Coulthard, Dalla Casa, Hakkinen, Haug, Norberg Hong, Ron Dennis

Luoghi citati: Australia, Barcellona, Maranello, Melbourne, Silverstone, Stoccarda