Nella fattoria del «supergrano»

Nella fattoria del «supergrano» CIBO. In una azienda di Racconigi i primi esperimenti con i semi transgenici Nella fattoria del «supergrano» Ecco le pannocchie delXXI secolo RACCONIGI DAL NOSTRO INVIATO Oui si cammina sul bordo di due inondi. Tra il simil-Eden e il quasi-Frankestein A destra In natura naturale, a sinistra la natura alterala Da una porte il bioparco in cui vociano 1600 rarissimi: oche e cicogne, dall'altra il 'Miniio in cui si fabbri ca il mais transgenico tipo Bt. Il posto e a -Ki chilometri da Torino, a Racconigi, dovi' un agricoltore coraggioso, Bruno Va sedotti, La fatto della sua azienda un laboratorio in cui si ricrea il passato azzeralo dal progresso industriali' e si rein venta il futuro progettato dalla bioingegneria, Il futuro ha debuttato nel '97, quando sono siati piantati i primi semi del mais manipolato, ideato dal colosso dell'agroindustria e della farmaceutica Novartis «L'esperimento ha avuto successo», racconta. Nel «test-field» una decina in tutta Italia - e apparso maestoso il «Mostro»; porta il gene di un batterio del terreno, il Bacillus thuringiensis lecco perche si chiama Ri), in grado di sintotiz /.are una proteina che distrugge il tratto digerente del suo nemico, la piralide Cosi, la |)ianta che terrorizza gli ambientalisti ha acquisito un'inedita capacita killer. «Ed e staio drasticamente ridotto l'insetticida con cui si irrora il mais normale», spiega Christian Morin, esperto della Novartis che ha seguito i test ut Europa. «Invece dei 2 trattamenti, tra giugno e luglio e tra agosto e settembre, basta il secondo e con la nuova generazione del Ut, il Bt I I, verrà eliminalo anche quello». Sicuro, pulito: e il mais del XXI secolo, annunciano i signori del Ima. Per uomini, ani mali e industria. «Soffre meno la siccità, e sanissimo alla maturazione. La piralide non lascia segui: nessuna foglia bu cala. Inoltre, si trebbia più tur di, (piando cala il suo grado di umidita e la qualità e miglio re», incalza Vaschetti. Anche la resa è maggiore; «55 quintali a giornata contro i fio standard». Programma di rinnovare il miracolo con la semina imminente, sebbene la sua meraviglia non possa inondare il mercato per i paradossi della burocrazia europea: l'Ue consente l'import e la vendita del Bt cresciuto negli Usa (e in Argentina o in Canada), ma non ha coni pletato le autorizzazioni per la coltivazione in ciascuno dei Quindici: mentre Germania, Francia e Spagna sono d'accordo, Austria e Lussemburgo si oppongono E nello stallo l'Ita¬ lia si limita ai test. La Novartis incalza con studi rassicuranti e con l'ok di Washington per dimostrare che il presunto «Mostro» e innocuo: «Via via che la pianta matura la proteina Bt si degrada, finche nella spiga restano fi parti per miliardo, quantità ai limiti del rilevabile», sottolinea Morin. (ili ecologisti ribattono con altre ricerche: nell'incrocio spregiudicato del Dna di piante e ammali individuano la bomba in grado di far esplodere nuove allergie, resistenze e malattie. li temono una catastrofe, peggiore di quelle causate dall'in dustria chimica e petrolifera: l'economista americano Jeremy Rifkin la descrive con lo scenario apocalittico deH'«inquinamento genetico». Che cosa succederà - si chiede - quando le piante trasgeniche impollineranno le «sorelle» naturali e le soppianteranno? O (piando i geni che conferiscono la resistenza a pesticidi, batteri, virus (! variazioni climatiche penetreranno il genoma delle erbe infestanti, rendendole ugualmente inattaccabili? Il dubbio ha toccato anche Vaschetta: «In natura gli ibridi sono sempre in agguato», Perfino nel suo quasi-Eden: ha reintrodotto un'oca estinta, il gobbo rugginoso, «e sembrava un trionfo». Illusioni. Il «gobbo» americano, importato dalla Gran Bretagna, e rapidamente calato sul Continente «e ora la specie europea è destinata a sparire di nuovo». Sospira Morin: «Il mais trasgenico non e in grado di colonizzare altre piante ned 95% del Pianeta e, quando un campo si trova vicino a uno naturale, i rischi sono minimi: basta che la distanza sia di 15-20 metri. Il polline modificato è troppo pesante per volare oltre». Le norme sono rigide e Vaschetti indica lo spazio da seminare: «Ogni ettaro è suddiviso in 300 particelle, ciascuna di 2 file, lunghe (ì metri. Lo spazio tra i semi e di 16 centimetri: cosi il mais è costretto a crescere in altezza e se ne verifica la resistenza». «Abbiamo i prodotti giusti, ma finora non siamo riusciti a conquistare la fiducia dei consumatori», ammette Morin. Vaschetti gira lo sguardo. «Qui intorno sono l'unico ad aver salvato pioppi e salici, (ili altri hanno tirato giù tutto per massimizzare i profitti» e il paesaggio e stato ingoiato dall'agricoltura chimica. Non sa cure se quella transgenica rimedierà allo scempio Ci crederà (piando riapparirà un bosco. Gabriele Beccaria I signori del Dna sono ottimisti, ma gli ecologisti lanciano l'allarme: il pericolo è l'inquinamento genetico I signori del Dna sono ottimisti, ma gli ecologisti lanciano l'allarme: il pericolo è l'inquinamento genetico Sopra, un esemplare del mais transgenico tipo Bt la pianta porta il gene di un batterio del terreno, il -Bacillus tliuringiensiS", in grado di sintetizzare una proteina che distrugge il tratto digerente di un suo nemico, la piralide

Persone citate: Christian Morin, Gabriele Beccaria, Jeremy Rifkin, Morin, Vaschetti