Un'impronta porta al killer di Fulvio Milone

Un'impronta porta al killer Sul luogo del delitto un'orma di scarpa. Nuovo esame sull'auto dell'ex fidanzato Un'impronta porta al killer Ritrovato l'orologio di Maria Pia GRAVINA (Bm-I) DAL NOSTRO INVIATO Un piccolo orologio da donna: Maria Pia Labianca lo aveva al polso quando è stata ammazzata. I carabinieri lo hanno trovato durante uno dei sopralluoghi nelle campagne attorno al casolare diroccato in cui cinque giorni fa e stato trovato il corpo, e dove ieri un amico della ragazza ha lasciato una rosa bianca. Ci sono impronte! impresse sul vetro? Lo stanno accertando gli investigatori che hanno altre due tracce importanti per le indagini: l'orma di una scarpa e i peli di un uomo trovati sul seno della vittima. Non basta: il medico che ha eseguito l'autopsia, Luigi Scala, ha chiesto di esaminare ancora una volta la Fiat Uno dell'ex ragazzo della studentessa uccisa, Giovanni Pupillo, che nonostante la rottura del fidanzamento continuava a frequentare la ragazza. L'auto ha preso fuoco il giorno dopo la scomparsa della vittima. «E' stato un corto circuito», ha spiegato nei giorni scorsi ai carabinieri il giovani!, sospettato in un primo momento di avere tentato di cancellare con il fuoco delle tracce sospette. Insomma, come si dice in questi casi, sembra che il cerchio si stia stringendo attorno al possibile colpevole. E si comincia anche a delincare un suo profilo, sia [iure ancora confuso: si tratterebbe di un tipo apparentemente tranquillo e senza problemi economici. Ma chissà quali fantasmi si agitano nella sua mente. Potrebbe essere un pazzo, o un maestro del depistaggio. Sta di fatto che prima di far trovare il corpo, sabato 27 febbraio, l'avrebbe tenuto nascosto per tre giorni. In casa, probabilmente. 0 in un garage 0 magari in un luogo freddo per rallentare la decomposizione. L'ultimo scenario ipotizzato dagli investigatori ò grosso modo questo, Mercoledì 24 febbraio Maria Pia ha trascorso poche ore con il suo assassino: due, al massimo tre, durante le quali non si è resa conto del pericolo mortale a cui andava incontro. E non ha neanche avuto il tempo di reagire, quando l'uomo che le stava di fronte e con cui forse discuteva si e trasformato in un carnefice. Ucciderla e stato uno scherzo da ragazzi: è bastato soffocarla con un cuscino, o più semplicemente con le mani. Infine, la messinscena, dopo la lunga veglia del cadavere: l'omicida ha piantato un coltello nel petto della studentessa e ha quindi trasportato il corpo nudo nella piccola stalla diroccata. Il gesto di un folle? Può darsi. Ma sembra molto più probabile che si sia trattato di un lucido e abile tentativo di dirottare l'attenzione degli inquirenti su un possibile delitto compiuto da una setta di satanisti, magari la stessa di cui si è parlato a lungo in occasione di un altro omicidio compiuto non lontano da qui: quello di Nadia Roccia, la studentessa uccisa a Castelluccio dei Sauri, vicino a Foggia, da due sue amiche, Annamaria Botticelli e Mariella Sica. «Certo, le analogie fra i due delitti sono molte e spaventose», conferma il criminologo Francesco Bruno, consulente della difesa delle due assassine. Le due storie hanno in comune anche il tentativo di depistare le indagini sulle sette sataniche: «Da una parte ci sono i discorsi intercettati fra le due ragazze, da cui emergono alcune frasi con riferimenti al demonio; dall'altro, la coltellata al cuore della giovane uccisa a Gravina sembra volere inscenare uno strano rituale». Dunque, la studentessa amante della vita e con una passione sfrenata per la danza non avrebbe trascorso la notte di mercoledì con il suo misterioso amico Non avrebbe neanche telefonato al padre per chiedergli aiuto giovedì mattina, com'è già st.ito ipotizzato dagli investigatori. Sarebbe morta la stessa sera in cui ò scomparsa, poco dopo aver salutato ì genitori, forse a poche centinaia di metri da casa A rafforzare questa ipotesi ci sono anco ra una volta i risultati sia pure provvisori dell'autopsia. Nello stomaco di Maria Pia cerano tracce di zucchine, pomodori, mozzarella e pane. 1 genitori avrebbero confermato che quella era la cena consumata a casa dalla figlia. La ragazza ha sicuramente mangiato prima delle sette e mezzo di sera, perche a quell'ora è stata vista in una tabaccheria mentre comprava le sigarette. E se è vero quello che dice il medico legale, cioè che la morte dovrebbe risalire a due o tre ore dal pasto, bisogna ritenere che Maria Pia è stata uccisa entro lo 22 di quel maledetto mercoledì. Nei prossimi giorni il medico legale affronterà l'aspetto forse più delicato del misterioso delitto di Gravina. I peli probabilmente maschili trovati sul corpo della studentessa saranno sottoposti all'esame del Dna II risultato saia comparato con quelli delle analisi sull'embrione che Maria Pia, incinta da un paio di mesi, pollava in grembo Solo allora si saprà se l'assassino era anche il padre del bambino che la studentessa aspettava, e che sarebbe stato concepito nel periodo di Natale Proprio in quei giorni Maria Pia si trovava a Gravina, dove partecipo ad una serie di recite e di teste Accanto a lei c'era come sempre la sua migliore amica, Luciana Balducci, più volte interrogata dai carabinieri. Ma Luciana dice di non essere mai stala al corrente della gravidanza di Maria Pia, «Non mi ha mai detto niente, forse aspettava il momento opportuno per confidarsi ha detto - io sapevo che lei soffriva ancora per Giovanni Pupillo: continuavano a vedersi e ogni tanto stavano insieme, anche se non erano più fidanzati. Ma lei era una ragazza semplice e innamorata, non buttatele fango addosso ora che e morta». Fulvio Milone Analisi del Dna su alcuni peli e su altri reperti Forse il corpo conservato 2 giorni in un luogo freddo Lo stazzo diroccato in cui e stato ritrovato il cadavere di Maria Pia Labianca Il rudere si trova a poche centinaia di metri dal centro abitato

Luoghi citati: Castelluccio Dei Sauri, Foggia