«Io e Clinton: un uomo, una donna»

«Io e Clinton: un uomo, una donna» L'attesa «confessione» della ragazza che ha fatto tremare il leader più potente del mondo «Io e Clinton: un uomo, una donna» Oggi in Usa, domani in Europa l'intervista tv di Monica L'EVENTO IL GIORNO DELLA LEWINSKY IN TV NEW YORK DAI NOSTRO INVIATO Sarà, a tratti, patetica (mai quanto lui, di riflesso). L'intervistatore le chiederà: «Lui le ha mai parlato di un futuro insieme?». K Monica Lewinsky risponderà: «Una volta, uhm, era il 4 luglio del...'97 <ì lui diceva che avrebbe voluto avere più tempo per me e 10 dissi: "Magari, fra tre anni...", pensando a quando non sarebbe piu stato Presidente. K lui: "Ma gari fra tre anni sarò solo, chissà". Fui sorpresa - sospirane -, dissi che eravamo una bella squadra. E lui: "E che cosa faremo (piando avrò settantacinque anni e dovrò andare in bagno 25 volte al giorno?"». Sua, a momenti, anche commovente. Le diranno: «Allora la portarono in questa stanza al decimò piano, finestre di vetro, sotto, altri cristalli, e lei penso, pensò di...». Uira: «Pensai che non avrei potuto farcela, non potevo neppure pensare a quanto male avrei fatto al Presidente e alla mia famiglia e che, se non fossi stata li, nulla sarebbe successo. Cosi - sospiro - beh, ho davvero pensato sospiro di buttarmi». Signore e signori, ecco a voi Monica Lewinsky, come non l'avevate mai vista ne sentita prima. Stasera in America per due ore sulla rete Abc (intervistata da Barbara Walters), domani seni per un'ora in tutta Europa (con il giornalista inglese don Show di «Channel Foni», su Kaidue in seconda serata). Due trasmissioni, tre ore con una ragazza insicura, ingenua, indistinguibile dal resto delle sue coetanee d'America, ma divenuta storia perché oggetto delle attenzioni di un Presidente e, ancor più, del suo inquisitore. La vedrete apparire con il suo tailleur scuro e i capelli tirati indietro. Raccontano che ha impiegato ore per l'acconciatura, perche non era soddisfatta dell'impalcatura cotonata diffusa dalle televisioni durante la deposizione a! Senato e le ha provate tutte: la coda di cavallo e il gel, come sulla copertina della biografia che esci? domani. A un certo punto qualcuno ha suggerito un cerchietto, ma e stalo fulminato, perche quello e l'accessorio reso famoso da I lillary. Poi lei si è seduta al suo posto, hanno finalmente taciuto tutti quelli che hanno mentito e spergiurato, quelli che hanno riso e deriso e ha parlato Monica. Domanda: dov'era quando il Senato ha votato l'impeachment? Risposta: a New York, e mi sono sentita sollevata che tutto fosse finito - sospiro - sollevata per 11 Paese. Comincia cosi, con la stagisla nei panni della statista, la lunga confessione di Monica. Le due interviste sono simili nella sostanza, in entrambe gli avvocati hanno concordato di evitare riferimenti alla commissione d'inchiesta, e fatto aprire stillarci sull'infanzia tribolata, l'Olocausto in famiglia, le tribolazioni patite a causa dell'indagine di Starr. In entrambe Monica appare imbarazzata, (piasi sempre sin- ceni (tranne (piando beatifica la madre e minimizza la conservazione reliquiaria del vestito macchiato), ancora combattuta nei riguardi di Clinton, ma decisa a andare oltre (come se esistessero alternative). Nell'ora con il giornalista inglese ride quindici volte, sospiri otto, esita ventidue. Con la Walters tace due volte: (piando richiesta di giudicare due persone, Kenneth Starr e Hillary Clinton, che, in misura e maniera diversa, la spaventano. C'è un aspetto personale che esce da queste tre ore e, riposto, uno politico, forse meno rilevante ora che (quasi) tutto è ((piasi) finito, ma non trascurabile. Dove Monica appare credibili? è quando parla del suo rapporto con Clinton, perché è istintiva, accalorata, evocativa («oh, mnini, e un gran baciatore, straordinario»: la nostra è stata una storia «tra un uomo e una donna e non tra un Presidente e una stagista»). Oliando racconta a Barbara Walters l'immediata attrazioni! fisica che si creò, li pare di sentirla nell'aria, un tanto al chilo. Ripete spesso la parola «sensuale» («era un uomo sensuale, aveva un sacco di reazioni sensuali») e ammette che, «ehm, si», anche lui fece la sua parte per renderla «felice e contenta». Pare di vederla anche mentre si descrive «seduta sul letto a gambe incrociate davanti alla tv» quando Clinton se ne usci davanti alla nazione scuotendo il ditino e negando di aver mai avuto una realazione «con quella donna, la signorina Lewinsky». Cosa pensò? «Capii quanto era arrabbiato con me e mi fece male. Avrebbe potuto negare la storia in modo diverso, non con quella rabbia». Dove appare meno credibile e quando cerca di tenere fuori da tutto la madre («Tornai a casa e le dissi: "Il Presidente mi ha baciato", e lei, nel sonno: "Bene!". Non si era resa conto»); (piando manifesta il suo affetto per Chelsea («lei significa tutto per lui e quindi io sentivo una forti; affi nità e non volevo soffrisse»); (piando dice: «Ci sono persone con cui passerei una serata, piuttosto che con Bill Clinton». Deve aggiustare i suoi conti, vendere la sua storia, ma funziona molto meglio (piando esprime quel che le suggerisce il cuore, piuttosto che l'avvocato. Ma ci sono anche, nel diluvio rosa, due momenti neri, due allu sioni politiche. Per quel chi? può contare, Monica, alla domanda della Walters che le chiede: «Perché (piando Clinton la lasciò non si fece da parte?», risponde: «Ci furono delle forze che mi spinsero, intendo persone che mi influenzarono perché insistessi nella relazioni;». E a Snow ribadisce: «Sono d'accordo con Hillary, è esistito un complotto della destra contro il Presidente e io sono stata la loro pedina». Era, già allora, prigioniera di un destino piii grande di lei, strumento e non giocatore di una partita di cui le sono sempre sfuggite le regole, esposta e sovraes|>osta Per una bizzarria della storia questa ragazza, le sue mutandine modello tanga, i suoi vestiti verdi portafortuna e quelli blu macchiati («Gesù, magari il Presidente pagherà per la tintoria»), sono diventati l'argomento numero uno per due sere, sugli schernii di tutto il mondo. Per oltre un anno Monica Lewinsky è stata sezionata, le hanno aperto gli armadi, i rassetti, le buste della posta ordinaria e di quella elettronica. Ora ha scelto lei di rivelare quel (poco) che resta da rive lare. A differenza degli inquisitori di Starr e dei membri del Senato i giornalisti sono con lei educati e indulgenti, accettano i silenzi e evitano i particolari. In più, i loro editori pagano somme considerevoli perché Monica aggiunga sospiro a sospiro, sorriso a sorriso. Ouando Barbara Wal ters ha dato il segnale penili' spegnessero le telecamere, Monica ha detto: «Non e stata dura come pensavo». La Walters: «Hai visto di peggio, ragazza mia». Buio in sala. Moniea esce (per ora) di scena. Gabriele Romagnoli <Non fu un rapporto tra un Presidente e una stagista. E' un gran baciatore straordinario e molto sensuale» «Sono d'accordo con 1 Hilary. Sono stata la pedina di un complotto della destra contro la Casa Bianca» una. Ragazza con sette Volti . 1 .La stagisto statista i;roim 4.U £1" ideale le Mamma, baciat'99 g \eif nel sonno: 5.La riva ideale 2XiUusa 3 La delusa .tata sollevata per il Paese, quando la pfoceouTa rtclVimveacWnl si * conel««aO^I| anni, avremo più tempo per . cosa isse. ' N 6.ILamame al risparmio ardai il vestito e dissi- 660l» Gesù, magari TpresUlentep^ Jrla tìntati* 99 E lui ti (arem, quando avu anni e dovrò andan i . » volte inbagno^vo al giorno 7 .^amante al tramonto ^Attualmente mi %e Bill Clinton 99 Monica Lewinsky neh.» foto di copertina del libro di Mortori

Luoghi citati: America, Europa, Mortori, New York, Usa