Attivista cattolico incriminato

Attivista cattolico incriminato Attivista cattolico incriminato VARSAVIA. La procura di Oswiecim ha formalmente incriminato Kazimierz Switon, l'attivista cattolico che ha lanciato la campagna per la collocazione di croci fuori dal campo di sterminio di Auschwitz. L'accusa è di istigazione all'odio contro gli ebrei ed è punibile con un massimo di tre anni di detenzione. Switon, che dall'estate scorsa vive con i suoi seguaci in tende piantate fuori dal campo di sterminio, ha definito «assurda» la vicenda. Sostiene di aver detto «soltanto la verità» e di poterlo «dimostrare in tribunale». Le indagini presero le mosse dai volantini distribuiti nell'ambito della sua campagna contro la rimozione della croce deposta a Auschwitz per la visita del papa nel 1988. Su di essi, tra l'altro, c'era scritto: «E' giunto il momento per noi polacchi di ingaggiare una guerra senza quartiere contro la massoneria ebraico-comunista, il piti grande nemico dello stato polacco». E si parlava di Israele e della Germania come di «forze sataniche pagane che mirano allo sterminio della nazione polacca». Il governo polacco aveva cercato di far cacciare Switon e i suoi, ma una corte locale aveva respinto la richiesta. IAgi|

Persone citate: Kazimierz Switon

Luoghi citati: Germania, Israele, Varsavia