Nigeria, dopo 15 anni un presidente eletto B

Nigeria, dopo 15 anni un presidente eletto B golfo di Guinea mmmmmmmm Obasanjo nuovo capo dello Stato col 62%. Gli osservatori occidentali: voto abbastanza regolare Nigeria, dopo 15 anni un presidente eletto B gGli sconfitti denunciano: ha vinto con i brogli ABUJA. Olusegun Obasanjo, generale a riposo candidato del Partito popolare democratico (una formazione di centro-sinistra), ha vinto le elezioni presidenziali che dovrebbero segnare il ritorno della Nigeria alla normalità istituzionale dopo 15 anni di regimi dittatoriali. Secondo risultati quasi completi diffusi ieri sera, Obasanjo ha ottenuto il 62% dei voti contro il 38% dell'ex ministro delle Finanze Olu Falae, candidato del «Partito di tutte le genti». Il presidente in carica, depositario del potere militare, il generale Abdulsalam Abubakar, ha confermato che intende rientrare nei ranghi nei tempi stabiliti, ovvero entro il 29 maggio. Ma lo sconfitto Falae ha subito gridato alla truffa definendo i risultati diffusi «una farsa» e ritirando i suoi seguaci dalle procedure di spoglio nei seggi e dalla commissione elettorale nazionale indipendente (Inec). Il responsabile della campagna di Falae, Ayo Opakun, ha bruscamente interrotto una conferenza stampa in cui esponenti dell'Inec stavano diffondendo i dati disponibili: «I risultati finora pubblicati sono scandalosi. Ci ritiriamo completamente dal processo in corso all'Inec», ha detto. Anche gli osservatori statunitensi che stanno seguendo la consultazione, guidati dall'ex presidente Jimmy Carter e dall'ex capo delle forze armate Colin Powell, hanno espresso preoccupazione per una sene di irregolarità. In particolare, in alcuni casi si è accertato che le urne erano state riempite di schede già votate prima ancora dell'apertura dei seggi. Powell, tuttavia, ha detto di ritenere che i brogli non siano di portata tale da invalidare le elezioni. Obasanjo, che fu capo di una giunta militare dal '75 al '79 ed e stato il solo dittatore, nella lunga storia di golpe della Nigeria, ad abbandonare volontariamente il potere per restituirlo ai civili, è espressione di un blocco di potere formato dagli industriali più in vista e da un gruppo di ex generali ancora molto influenti. Falae, economista specializzatosi in America a Yale, e fautore di un severo programma di riforme, è appoggiato oltre che dal suo «Partito di tutte le genti» anche da Alleanza democratica, la terza formazione politica del Paese per importanza. Il sistema elettorale nigeriano richiede che per essere eletto presidente un candidato non solo ottenga la maggioranza dei voti nel complesso del Paese, ma anche superi la soglia del 25% dei suffragi in almeno 24 dei 36 Stati che compongono la Nigeria, così da risultare rappresentativo in tutto questo Paese così frazionato in etnie e territori rivali. In base ai dati parziali, ieri sera Obasanjo aveva già varcato questa soglia in 25 Stati. Il presidente eletto si insediare il 29 maggio quando il generale Abdulsalami Abubakar, successore di Abacha e artefice del processo di transizione, gli trasferirà i poteri. L'ombra dei brogli e la dura contestazione dello sconfitto e dei sui seguaci potrebbero però rimettere tutto in gioco. Falae ha tuonato: «Avevo detto che se Obasanjo avesse vinto in elezioni libere e regolari sarei stato il primo a congratularmi con lui, ma chiaramente queste elezioni non sono state né libere né regolari». Carter commentato che data la natura limitata dei brogli, le irregolarità avrebbero potuto invalidare le elezioni solo se ci fosse stata una vittoria con un minimo scarto, mentre la vittoria di Obasanjo si annuncia netta, L'altro americano, Colin Powel, ha definito la consultazione «un importante passo verso la democrazia, malgrado gli incidenti e le consistenti irregolarità. Sono rimasto im¬ pressionato nel vedere tanti nigeriani venire a votare». Il vincitore Obasanjo ha buoni motivi per dirsi soddisfatto di risultati, che lo premiano più del previsto. Il suo Partito democratico popolare, di centro-sinistra, si era già aggiudicato le elezioni parlamentari dell'altra settimana. Obasanjo sembra godere del pieno appoggio dei militari. Per cui con la sua vittoria il ritorno dei civili alla presidenza - cardine del processo di democratizzazione - appare quanto meno ridimensionato. I suoi avversari, Falae in testa, hanno puntato proprio su questa ambiguità per acquistare popolarità ai suoi danni. Ma evidentemente essere un membro della casta militare non ha nuociuto a Obasanjo il cui programma, incernierato sulla lotta alla corruzione e sul rifiuto di ricette di risanamento economico troppo radicali, è risultato rassicurante per la gente. le. st.] B IL PAESE IN CIFRE ABITANTI I 15 milioni (Italia 57,2 milioni) SUPERFICIE /'»•( imq ;•'<• . .Il- |>u yicinde dell'ltalio) SPERANZA DI VITA~llomini: 50.8~7inn7 (Italia 75.1); donne 5-1 unni (Hata 81 A) ALFABETIZZAZIONE ADULTI 55,6% (Italia 98,1) MORTALITÀ' INFANTILE 84 pei 1000 (Italia 8) PRODOTTO INTERNO fORDO In re -17 600 ni.Lordi (Italia 1 .9-10.000 miliardi) INFLAZIONE Nel 1997 79,3% (m Italia nel '97 2%) —*"———1 L'ex generale Olusegun Obasan|o è il nuovo presidente della Nigeria