La risposta di LAURA

La risposta di LAURA La risposta di LAURA LAURA Pausini aveva deciso di prendere parte come superospite al Festival di Sanremo, ma la chiamata di Kevin Costner che l'ha voluta per cantare una delle canzoni della colonna sonora del suo nuovo film "Message in a bottle", ha sconvolto tutti i piani». Questo comunicato ufficiale è della casa discografica di Laura ed è stato recapitato in redazione il 14 febbraio. Grande colpo per la Laura nazionale, che martedì 2 marzo arriva al teatro Colosseo (via Madama Cristina 71, ore 21, biglietti a 70,60 e 45 mila lire in prevendita alla cassa del teatro, da Maschio e daBox Office Ricordi, organizza Metropolis) per la seconda data del suo tour. Ormai, grazie all'amicizia con Barbra Streisand e una certa frequentazione americana, il nome della Pausini è piuttosto conosciuto oltre Oceano, e l'offerta di un grande di Hollywood come Kevin Costner è di quelle che non si possono rifiutare. Per la verità, va detto che l'ultimo disco della cantante romagnola «La mia risposta» non sta andando come i discografici avevano sperato e la tournée ha il compito di ravvivare l'interesse dei fans. «Dopo le tappe italiane - dice Laura - ci sposteremo in Europa, Sud America, Los Angeles, New York, Miami, San Diego e in qualche città canadese. La prima novità è che canterò nei teatri e non ho voluto ascoltare i consigli dell'agenzia che mi aveva proposto un tour nei palasport. So che così dovremo affrontare dei sacrifici economici ma avevo bisogno di un'atmosfera più intima e in sintonia con le arie del disco. Ascoltando "La mia risposta" credo che salti agli occhi immediatamente il mix tra suoni sudamericani e melodia italiana. Tra l'altro la decisione di cantare nei teatri mi è venuta dopo essermi esibita all'Olympia di Parigi». Dal vivo la parte elettronica sarà lasciata un po' da parte così da mettere in risalto l'acusticità dei suoni. «Mi aspetto molto dal tour - aggiunge Laura Pausini -, è un'avventura che mi darà parecchi stimoli, lo so. E poi ho la mia cartina di tornasole per vedere se una tournée va bene o no. Quando sono in giro per l'Italia o per il mondo, di solito compongo nuove canzoni. Se non dovesse succedere vorrà dire che qualcosa non va. A quel punto tornerò nei palasport». A proposito del prossimo viaggio americano, Laura non ha voluto anticipare nulla su un duetto che dovrebbe vederla cantare con la regina Barbra Streisand. Quest'ultima avrebbe chiesto di conoscere la Pausini dopo averla sentita cantare in un provino a casa di David Foster. «I duetti - afferma Laura - non devono nascere per assecondare il pubblico o la fregola di qualche direttore artistico, ma per dare piacere a chi li fa. Mi sono tolta le mie soddisfazioni con Phil Collins e Julio Iglesias e recentemente mi ha molto onorato il mio produttore americano David Foster (che con Diane Warren è mio dei nomi più importanti tra gli autoriproduttori Usa). Forse in coda al tour americano realizzerò un progetto che è e rimane uno dei sogni della mia vita. Chissà... non è detto che il sogno diventi realtà». Luca (tondoni La risposta di LAURA