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LETTLE WILLIE LlTTLEFIELD APRE «TORINO BLUES FESTIVAL» LETTLE WILLIE LlTTLEFIELD APRE «TORINO BLUES FESTIVAL» CLASSE 1931, nativo di El Campo, in provincia di Houston, Little Willie Littlefield è uno dei leader del grande assalto pianistico texano del dopoguerra. Contemporaneo di Charles Brown e di Amos Milburn e ammiratore delle intemperanze boogie di Albert Ammons, esordì giovanissimo affiancando accaldati standard dal ritmo jump (compresa la versione originale di «Kansas City» di Leiber e Stoller) a brani superalcolici dall'atmosfera «after hours» come «It's Midnight». Anticipatore del rock'n roll, non riuscì ad imporsi commercialmente nell'aspro stil novo, limitandosi a lasciare indelebili eredità soprattutto in Fats Domino che esplicitamente lo cita come primaria fonte di ispirazione. Toccherà ai successivi revival del blues di riportarlo in auge, a partire dal Festival di San Francisco del 1973. Imbattibile nel tocco ora chiassoso, ora discreto, ha un repertorio estremamente vario con incursioni nel jazz, nel pop e nel country & western. Il piccolo, mobilissimo, impreve¬ dibile Willie aprirà il quinto «Torino Blues Festival» al Folk Club di via Perrone 3 bis (ingressi lire 25 mila) in programma da giovedì 4 marzo. La manifestazione, che torna a gemellarsi con l'omologa parata di Amsterdam, le sere successive si sposterà al Teatro Nuovo. Venerdì 5 sarà per Amos Garrett, prodigioso chitarrista e songwriter canadese all'atteso debutto italiano, e per l'intelligente evoluzionista Joe Louis Walker, considerato con Robert Cray la penultima frontiera del blues. Sabato 6 si affronteranno in stimolante contrapposizione il neotradizionalismo dalle tinte forti dell'armonicista chicagoano Carey Bell e l'eccitante jumpin'jive in salsa retro e doppiopetto color squalo di Ray Gelato. Le serate al Teatro Nuovo costano 30 mila lire l'una. Prenotazioni e informazioni al Folk Club, tel. 011.537.636. E-mail folkclub@cargo.it. Edoardo Fassio