Vicini e Lontani

Vicini e Lontani Vicini e Lontani Daniella Il cruccio di Daniela è che a suo figlio Jacopo, otto anni, i biscotti non piacciono. Quello di Raffaella è che a suo figlio Paolo, trent'anni, piacciono troppo. La loro soddisfazione è, piccole polemiche di famiglie a parte, che i loro biscotti strapiacciono a tutti e la società che hanno creato - Daniella, appunto - sta lavorando alla grande, coperta di richieste. Curiosa storia, la loro. Tutte e due si trovavano ad un bivio della vita, con voglia di cambiare. Raffaella, bruna, occhi verdi, elegante, residente a Milano, era stufa di fare la casalinga di lusso. Daniela, alta, bionda, solare, un bambino piccolo a cui badare da sola, era stanca di fare la pasticciera in modo tradizionale. A quel punto, come dicono loro, hanno «cambiato in zucchero». Hanno aperto un laboratorio di pasticceria ad Asti, a metà strada tra la residenza dell'una e dell'altra. E' lì che creano la pasticceria secca mignon che più mignon non si può, veri gioiellini miniaturizzati, microscopiche gioie per il palato che battezzano con nomi affettuosi, allegri e fantasiosi. A farla da padrona è la nocciola, rigorosamente «tonda e gentile» delle Langhe. Daniela inventa le ricette, sperimenta le cotture, si esibisce ai forni, Raffaella cura il look di pasticcini, si sbizzarrisce nelle confezioni, pensa ai nuovi prodotti. Nella formula del loro successo Raffaella porta la sua creatività e il suo gusto raffinato, Daniela la sua grinta e la sua esperienza. Al solo parlarne è acquolina in bocca. Cario Maria Maggia e Vittorio Cravanzola Presto in Piazza Carlo Felice tornerà il gazebo che i torinesi attendono come segnale di arrivo della bella stagione. E' ormai un protagonista della scena torinese, pare lì da sempre, qualcuno afferma di ricordarlo da anni. Proprio come desideravano Callo Maria Maggia e Vittorio Cravanzola che lo hanno realizzato su richiesta dei commercianti di via Roma, in collaborazione con l'annninistrazione comunale. I raffinati gazebi, le elaborate serre, le sofisticate verande progettate da Carlo Maria e Vittorio e costruite nella loro officina dove l'età media è ventisei anni e domina un'atmosfera di grande entusiasmo («Sembra più una discoteca che una carpenteria»), hanno in comune proprio questa caratteristica. Mai corpi estranei, nel paesaggio si fondono a perfezione, lo arricchiscono, lo completano, sono gioia per gli occhi. Al tempo stesso perfette tecnicamente. Maggia, im passato di pilota di rally e profonde competenze di botanico, e Cravanzola, diplomato all'Accademia, esperto in allestimento di mostre e congressi, amici da sempre, sono stati tra i primi in Italia a riscoprire, dopo anni di oblio, il fascino delle serre e delle verande in ferro e vetro e sono stati i primissimi a riproporle, fornendole anche «chiavi in mano», complete cioè di arredi interni e piante. Una sfida vinta alla grande, con richieste che svelano una serro-mania strisciante, una voglia di gazebo anche su minuscoli terrazzini due metri per due... Che Carlo Maria e Vittorio cercano di soddisfare.

Persone citate: Carlo Maria, Cravanzola, Lontani Daniella, Maggia, Maria Maggia, Vittorio Cravanzola

Luoghi citati: Asti, Italia, Milano