Dopo un mese il capo del Cremlino torna in ospedale per un nuovo attacco di ulcera di Anna Zafesova

Dopo un mese il capo del Cremlino torna in ospedale per un nuovo attacco di ulcera Dopo un mese il capo del Cremlino torna in ospedale per un nuovo attacco di ulcera Ehsin, lite con ricovero E manda il premier in ferie sul Mar Nero Oggi i risultati la Nigeria sceglie il Presidente MOSCA NOSTRO SERVIZIO Boris Eltsin ha di nuovo spiazzato tutti. Dopo che, nelle ultime settimane, era rimasto insolitamente attivo, apparendo quasi ogni giorno in pubblico, a Mosca si era ricominciato a parlare di un presidente almeno parzialmente «resuscitato». Ma ieri mattina, a sorpresa, è stato di nuovo ricoverato - a quanto pare, d'urgenza - per un ennesimo attacco di ulcera. Il ritorno di Eltsin in ospedale avviene ad appena un mese dal precedente. Il 17 gennaio scorso era stato ricoverato per un'emorragia intestinale e, dopo due settimane, era stato trasferito in una casa di cura. Solo due giorni fa il portavoce del Crernlino aveva annunciato che la riabilitazione post-ulcera era terminata. Ma ieri mattina il servizio di sicurezza ha di nuovo trasformato l'Ospedale clinico centrale (detto semplicemente «ospedale del Cremlino») in una fortezza, come avviene sempre quando ospita il suo paziente più illustre. Secondo il medico del presidente, Serghej Mironov, venerdì sera Eltsin ha lamentato un malore e la gastroscopia ha dimostrato una nuova - seppur «irrilevante» - emorragia. A quanto sembra, ormai zar Boris paga ogni suo periodo di intensa attività con una ricaduta fisica e psicologica. Mironov ha esplicitamente indicato come una delle cause principali dell'aggravamento di Eltsin il viaggio a sorpresa ad Amman, ai funerali di re Hussein. Una decisione presa contro il parere dei medici. In Giordania si è visto uno Eltsin affaticato, quasi barcollante, con lo sguardo perso nel vuoto. Un'apparizione che, piuttosto che confermare la diagnosi ufficiale, ha fatto rinascere le voci secondo le quali il presidente russo soffre di morbo di Parkinson. Mironov comunque insiste che non c'è nulla di grave e che Eltsin non corre nessun pericolo. Anzi, avrà perfino il permesso di lavorare «moderatamente», leggendo documenti e incontrando 1 suoi In collaborazione aiutanti. I medici però rifiutano di parlare nei dettagli delle cause della nuova malattia del presidente. E a Mosca corrono già voci che Eltsin si sia sentito male dopo uno scontro con il premier Evghenij Primakov. Poche ore prima del ricovero zar Boris ha convocato improvvisamente il capo del governo, ufficialmente per parlare delle relazioni con la Cina. Ma i giornali più informati di Mosca affermano che in realtà la figlia di Eltsin, Tatiana, aveva convinto il padre a «rimettere al suo posto» il premier, ormai troppo autonomo e popolare. Dietro c'è una battaglia che ormai da settimane vede fronteggiarsi Primakov e il potente e ambiguo magnate Boris Berezovskij, al quale viene attribuita un'influenza quasi illimitata su Tatiana. Una sfuriata del Presidente contro il premier - che doveva essere filmata e poi resa pubblica avrebbe dovuto mostrare al Paese che la posizione di Primakov si è incrinata. co Il malore l'avrebbe colpito dopo un burrascoso colloquio con Primakov, accusato (dalla potente figlia Tatiana) di essere troppo «autonomo» Il presidente Eltsin e, nella foto piccola, la figlia Tatiana Ma il risultato è stato - almeno in apparenza - esattamente l'opposto. Nei tg della sera i russi hanno potuto vedere Eltsin e Primakov fianco a fianco, con il Presidente che prometteva al premier di non licenziarlo fino al 2000, anno delle elezioni presi¬ LAGOS. La Nigeria è a un passo dalla democrazia. Dopo le legislative della settimana scorsa, le presidenziali che si sono svolte ieri, sotto l'occhio vigile di centinaia di osservatori stranieri, rappresentano per il «gigante» africano (108 milioni di abitanti e una miniera di petrolio) l'ultima tappa per il ripristino della democrazia, congelata da quindici anni ininterrotti di regime militare. A giocarsi la partita per la poltrona presidenziale - i risultati provvisori sono attesi per oggi, mentre il vincitore assumerà l'incarico il 29 maggio - sono di fatto in due: l'ex generale Olusegun Obasanjo, 61 anni, favorito in casa e apprezzato all'estero, dove incarna il ruolo del «saggio» africano, ultimo presidente eletto prima del «golpe militare» e oggi esponente della formazione di centrosinistra, il Partito democratico popolare (Pdp); e l'ex ministro delle Finanze, Olu Falae, 60 anni, candidato comune di una sorta di «patto di desistenza» tra il partito di tutti i poli (App) e Alleanza per la democrazia (Ad). Ai 40 milioni di nigeriani chiamati alle urne il presidente uscente, Abdusalami Abubakar, regista della transizione democratica, ha rivolto un appello: «votate compatti». E così è stato. Contrariamente alla bassa affluenza alle urne registrata nella tornata elettorale della scorsa settimana (elezioni politiche e regionali), ieri ha votato l'80 per cento degli aventi diritto. E dai 115 mila seggi elettorali non è arrivata nessuna notizia di disordini di rilievo. Al momento di votare, entrambi i candidati hanno detto che, comunque vadano le cose, ciò che conta è che da queste «elezioni di portata storica» - le ultime presidenziali nel 1993 erano state annullate dal dittatore Sani Abacha «possa uscire finalmente sconfitto il regime militare». «Non è importante cid vince, quello che conta è cosa accadrà nel periodo dopo le elezioni», ha osservato alla vigilia del voto l'arcivescovo di Abuja, mons. Olorunfemi Onaiyekan, per il quale il momento cruciale sarà nei prossimi tre mesi, «quando i militari dovranno lasciare il potere». denziali. E il premier, a sua volta, borbottava qualcosa sul fatto di non avere mire sul Cremlino. Ma il giallo continua. Primakov ha annunciato improvvisamente di essersi preso 10 giorni di vacanza. Ieri sera, appena arrivato a Soci sul Mar Nero, a 2 mila kov non si fida troppo delle garanzie del Presidente: zar Boris ha già fatto promesse simili a numerosi personaggi, per licenziarli poi bruscamente qualche settimana dopo. chilometri da Mosca, ha detto: «Il Presidente ha insistito perché mi prendessi un po' di ferie». E il suo portavoce, Shchegolev, ha subito precisato, come per tranquillizzare il Paese: «La situazione non richiede la presenza del primo ministro a Mosca». Certo, Prima¬ Anna Zafesova