In Tiralo la temperatura è salita, si temono nuove valanghe. Continua l'evacuazione dei turisti

In Tiralo la temperatura è salita, si temono nuove valanghe. Continua l'evacuazione dei turisti In Tiralo la temperatura è salita, si temono nuove valanghe. Continua l'evacuazione dei turisti Silurine, un altro weekend di paura Svuotate le case a rischio LEOCHE-LES-BAINS (Svizzera) Visto da vicino l'ultimo piano della casa appena fuori il paese, posto sicuro e riparato, dà l'impressione che sia stato sfiorato da un miracolo, mica da una tragedia. Perché anche se in quaranta hanno rischiato la vita, soltanto una donna è rimasta ferita per quella valanga pilotata, per la verità in marnerà un po' sventata o irresponsabile, come ora qui tirano ad affermare. C'è un colpevole, per quelle mine fatte brillare sotto la gran massa di neve, ed è, come informano pomposamente, già nelle mani del giudice istruttore. Un tale che per anni ha lavorato fianco a fianco con quelli della cellula di crisi, uno specialista, uno di loro. Fino a quando ha commesso il suo primo errore, il primo grande, per lo meno. E così gh' altri, i «compagnons» sono stati rapidi a prendere le distanze: «Fino all'altro giorno, il suo era stato un comportamenmto ineccepibile. Non riusciamo a capire». Neppure Rainer Matter, consigliere municipale, uno che si è impegnato a fondo nella lotta alle valanghe, riesce a capire, sa capacitarsi di questo che un po' tutti qui considerano una specie di tradimento, una dimostrazione di sfiducia nei confronti del gruppo. «Da vent'anni era il responsabile delle operazioni con le mine per le valanghe. Chissà perché, l'altro giorno ha deciso da solo». Senza partecipare alla riunione del mattino, aggiungono piccati quelli della cellula. Ma l'artificiere maldestro non è un caso isolato, ammesso che questo possa essere per lui motivo di conforto. Anche a Medel, nei Grigioni, dopo operava l'esercito, qualcuno si è fatto prendere la mano dal tritolo e dalle pendici del Piz Muschaneras, 2602 metri, ha mandato a valle un enorme valanga che, ad un certo punto, ha raggiunto un fronte di 600 metri. Liberata dall'esplosione la neve si è abbattuta sulla strada del Colle del Lukmamer, al fondo valle, ed è risalita per almeno trecento metri dall'altra parte della gola. Ha strappato un traliccio dell'alta tensione, uno di quelli che fanno passare 380 mila volts, informa la società elettrica Atei. La quale ha pure fatto i conti: il danno si aggirerebbe sul milione di franchi, un miliardo e 200 milioni di lire. Approssimato per difetto. Chi pagherà? L'ufficio federale per gh esplosivi delle forze aeree ha già messo le mani avanti e spiegato che lo specialista non è un militare, e, ad ogni buon conto, la procedura adottata era quella giusta: soltanto che la neve era troppa. Anche in questo caso la parola passa alla magistratura. Pure ad Adelboden, nel Bernese, una valanga al tritolo ha investito due piloni di una sciovia e si è fermato, per grazia di Dio, a pochi metri dalle prima case del paese. Ma siccome nessuno ha rischiato la vita, niente inchiesta giudizia- DAL NOSTRO INVIATO Sotto inchiesta gli specialisti che con il tritolo hanno causato altre frane di neve ria. Insomma, gh specialisti sono sotto inchiesta. Nel 1998, al termine del corso di formazione, sono stati milleduecento a ricevere la licenza di usare il tritolo. «Non esiste il tiro selvaggio alle valanghe», ha spiegato Karl Gisler, l'esperto della commissione che ha esaminato i candidati diventati specialisti. L'Arme Suisse, l'esercito, ieri ha tirato le somme, a Berna. In una conferenza stampa Hans Ulrich Scherrer ha dato notizie in generale: «Abbiamo evacuato 5000 persone e trasportato trecento tonnellate di materiale di soccorso». Per acce- Non uscire dalle piste di sci segnalate Evitare le escursioni in tutte le località in cui è segnalato pericolo di valanghe La mappa del rischio cambia di ora in ora: consultare sempre il locale ufficio guide se si esce dai tracciati aperti In caso di escursioni indossare l'Arva (disposit,/o che permette l'immediato ritrovamento sotto ia neve) IL TEMPO TEMPERATURE IN RIALZO. L'alta pressione, lievitata sulla penisola, si oppone sia all'avanzata di una perturbazione atlantica che ad una depressione africana. Tuttavia entro la giornata di domenica sarà questa ultima ad avere la meglio riuscendo ad estendere la sua influenza sulle regioni centro-meridionali. Tendenza per dopodomani. Sulle regioni settentrionali e sulla Toscana sereno o poco nuvoloso, salvo alcuni annuvolamenti sulle Alpi Orientali. Da poco nuvoloso a varibile sul resto del Centro e sulla Sardegna. Nuvoloso al Sud con locali piogge. IL RISCHIO VALANGHE La prevenzione Quando è frappo tardi Spostarsi in diagonale: è inutile fuggire lungo la massima pendenza perché la valanga è più veloce Se si viene raggiunti, liberarsi dai bastoncini e cercare di stare a galla facendo i movimenti del nuoto Tenere la bocca chiusa Cercare di chiudersi a uovo con le mani sulla faccia per guadagnare spazio per l'aria Se si è sotto la neve, provare a scavare per farsi una «nicchia» d'aria. Se si perde l'orientamento, sputare e vedere dove va la saliva '/s OGGI. Nella prima parte della giornata su tutte le regioni prevarrà il cielo poco nuvoloso con foschie e locali banchi di nebbia nelle valli del Nord e del Centro. Nel pomeriggio parziali annuvolamenti su zone alpine Centro occidentali, zone appenniniche del Centro-Sud, Sardegna meridionale. lerare gh interventi, quelli dell'esercito sono andati anche in Austria ad affittare un «super Puma» che poi è un elicotterone. Ma sono soldi ben impiegati, quelli del noleggio, fanno sapere, perché «Da solo ha trasportato 500 persone e trenta tonnellate di materiali». La situazione, dicono al centro di crisi, è sulla via della soluzione, anche se nessuno stacca l'occhio dal barometro e dalla colonnina di mercurio. Perché, da due giorni, è più caldo, e naturalmente, si temono nuove valanghe. Ma dove? Alle porte di Briga, per chminuire i rischi, hanno raggruppato e portato via quattrocento persone di cinquemila, quelle che abitavano le case più esposte, sopra la chiesa del Glis. «E' stata un'evacuazione in tre tappe», spiega Luis Ursprung, consigliere comunale e portavoce dell'unità di crisi. «Tutto è cominciato domenica quando abbiamo fatto andare via la gente che occupava le case più a rischio, nel quartiere di Holjzi, in alto. Poi abbiamo esteso il provvedimento a tutta la frazione e l'altro giorno abbiamo evacuato ogni abitazione a sud dell'autostrada del Sempione. La zona è bloccata, aspettiamo almeno un giorno, per tranquillità». Insomma, c'è inquietudine perché la valanga fa paura e contro di lei c'è poco da fare. Dice lo scrittore Maurice Métral che «La leggenda o la realtà, vorrebbe che, da una valle all'altra, le valanghe si chiamino e si rispondano come le grandi paure che provocano. Whymper pretendeva che, ispirate dal demone della montagna, le valanghe operassero con una strategia sconcertante. Pensava che scendessero fino in mezzo ad una valle per isolare totalmente e far prigionieri chi abitava quelle frazioni perdute. Certo, visioni immaginarie. Ma quando la grande paura si stende sulla montagna, la realtà e la finzione si sovrappongono. Ed è nel paradosso che la valanga scrive la storia degli uomini...». Da oggi Zermatt non sarà più Shangrilà, un isola felice nel cuore di montagne irraggiugibili. Se tutto va bene, oggi aprono la strada e addio anche al grande business degli elicotteri che, per lo strepitoso successo dai duecentotrenta franchi per un salto di dieci chilometri, hanno abbassato le tariffe a centodieci nelle ultime 48 ore. Un po' come accade per gh scafisti di Valona che quando hanno folle di clienti disperati, calano i prezzi. Soltanto che qui di disperato non c'era nessuno. Casomai qualcuno irritato, perché il lavoro non sa aspettare. E se proprio c'era chi si sentiva sui carboni ardenti, avevano installato un numero telefonico: 0279224343, per ore è risultato occupato. Nel caso poi uno avesse avuto sorte felice con la linea, se non parlava tedesco avrebbe subito una delusione. Ma così va il mondo. Un altro fine settimana di paura in montagna per il pericolo di valanghe

Persone citate: Hans Ulrich Scherrer, Karl Gisler, Luis Ursprung, Maurice Métral, Rainer Matter, Whymper

Luoghi citati: Adelboden, Austria, Berna, Sardegna, Svizzera, Toscana