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6 6 ROMA. Prodi, Di Pietro e Rutelli ci giocano un po' a ripetere che soltanto stamattina, davanti a cornetto e cappuccino, decideranno il simbolo e il nome del movimento ulivista che poi comunicheranno ai giornalisti a mezzodì. Bluffano un po' perché giocano sull'effetto-attesa, ma è pur vero che il dibattito tra i notabili uhvisti è proseguito, telefonicamente, fino a ieri sera. Certo, si è discusso molto del simbolo e alla fine la soluzione più provocatoria - un asinelio disneyano che sulle zampe posteriori si slancia verso l'alto - sembra aver prevalso su quelle più tradizionali della stella e della torre. La sorpresa, semmai, è che fino all'ultimo si è girato attorno ad un enigma insospettabile: inserire o no la dizione «Ulivo» nel nome del nuovo partito? Insomma meglio «Democratici per l'Ulivo», un più asettico «Democratici» o un più rotondo «Democratici per l'Europa»? Curioso bivio per im partito che si richiama più di tutti, quasi ideologicamente, all'Ulivo. Ma dietro le quinte l'esigenza di stemperare la connotazione ulivista è stata oggetto di un lungo dibattito. Nelle riunioni tra i capi della lista, il primo a sollevare il problema è stato il sindaco di Venezia Massimo Cacciari: «Il fatto che noi siamo tutti personaggi fortemente caratterizzati nel centro-sinistra e nell'Ulivo lo sanno tutti e dunque richiamare l'Ulivo anche nel nome potrebbe essere controproducente». Soprattutto in realtà come il NordEst nelle quali l'appeal del nuovo partito potrebbe andare ben oltre il recinto del centro-sinistra. Nel dibattito sotto traccia, Romano Prodi ha sempre compreso le ragioni di chi sconsigliava una sottolineatura ulivista («L'Ulivo è di tutti», ha ripetuto spesso il Professore), anche se i prodiani non sembrano propensi a rinunciare a cuor leggero al loro nome preferito, quello di «Democratici per l'Ulivo», che ieri sera era ancora leggermente favorito rispetto agli altri due («Democratici» e «Democratici per l'Europa»). Ma la tentazione degli ulivisti Sabato 27 Febbraio 1999 ì
Persone citate: Di Pietro, Massimo Cacciari, Prodi, Romano Prodi, Rutelli
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