I metalmeccanici hanno deciso di scioperare per altre dieci ore

I metalmeccanici hanno deciso di scioperare per altre dieci ore LAVORO Entro il 20 marzo. Confermato il blocco degli straordinari I metalmeccanici hanno deciso di scioperare per altre dieci ore ROMA. Dieci ore di sciopero da attuarsi a livello territoriale entro il 20 marzo: è la decisione presa ieri sera, a conclusione di un vivace dibattito, dalle segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm per protestare contro la «chiusura» della Federmeccanica nella trattativa sul rinnovo del contratto nazionale della categoria. Confermato anche il blocco degli straordinari e minacciato l'inasprimento delle azioni se nelle prossime settimane (un nuovo incontro è fissato per l'8 marzo) la vertenza non potrà essere definitivamente sbloccata. Analoga delibera è stata presa dalla Fismic-metalmeccanici, mentre l'Ugl-metalmeccanici ha proclamato, per conto suo, 8 ore di astensione da gestire a livello locale. Fiom, Firn e Uilm sottolineano, in un comunicato, che alla prima iniziativa di lotta attuata il 18 febbraio si doveva «dare continuità per imporre una svolta alla trattativa e per costringere la Federmeccanica ad abbandonare le posizioni negative fin qui espresse al tavolo del negoziato». Il confronto è sostanzialmente bloccato su due punti cruciali, la riduzione dell'orario di lavoro e l'aumento salariale, entrambi giudicati dagli industriali meccanici incompatibili con l'attuale situazione produttiva dell'intero settore e con l'esigenza imperativa di assicurare la maggiore competitività possibile e la più accentuata flessibilità. L'atteggiamento negativo di Federmeccanica, peraltro, è drastico soprattutto sulla questione dell'orario, mentre su tutti gli altri aspetti si manifesta ampia disponibilità a discutere e a rimuovere gli ostacoli. D'altro canto, nonostante l'estrema asprezza dello scontro, le parti concordano sul fatto che nell'attuale fase sarebbe del tutto inutile, forse perfino controproducente, un intervento conciliatore del governo anche se non assumesse il carattere di una vera e propria mediazione. Perché il ministro del lavoro Bassolino convochi le delegazioni degli industriali e dei lavoratori è indispensabile che si realizzino alcune condizioni-base che garantiscano, con un buon grado di probabilità, il successo dell'iniziativa. Al riguardo, il segretario della Ugl-metalmeccanici Fresilli commenta: «L'interessamento del ministro, ancorché non richiesto, è solo un'operazione di facciata, visto che non ha chiarito gli indirizzi del governo sulla riduzione dell'orario, né sulle caratteristiche dell'inflazione programmata». Gian Cario Fossi

Persone citate: Bassolino, Fresilli, Gian Cario

Luoghi citati: Roma