I BANDITI VISTI DALLA PARTE DELLE VITTIME di Ezio Mascarino

I BANDITI VISTI DALLA PARTE DELLE VITTIME CRONISTA NEL MIRINO I BANDITI VISTI DALLA PARTE DELLE VITTIME DA quasi quarantanni, racconto rapine: assalti in banche, negozi, storie di donne aggredite in casa o per strada. Ogni volta tento di far rivivere al lettore quanto altri hanno sofferto. Mercoledì ho vissuto una delle mie cronache. Ero alla cassa di un supermercato, nel rione Santa Rita, accanto ad una signora che stava ritirando la sua spesa. Sono entrati due banditi, mascherati, armati di pistole, una Browning e una Luger, l'arma delle SS. Una quindicina i clienti, sparsi tra le corsie. Alle casse due signore ed io. Un bandito, calzamaglia sul volto, arma in pugno, minaccia il direttore. Il suo socio affronta le cassiere: «I soldi, tutti i soldi». «Fermi, non toccare niente». «Aprite anche le altre casse». Mulinano le braccia, puntando le pistole. Poi la fuga, la porta con la fotoelettrica che si blocca. «Siamo in trappola» grida un bandito e l'altro «Cretino, stai indietro e si aprirà». E così è. In tutto quattro minuti di paura che ora mi tornano in mente. La pensionata davanti a me, sguardo terrorizzato, mano appoggiata sul mio braccio. «Dobbiamo star fermi», dico per rincuorarla, «star fermi». Le urla del bandito contro la cassiera, troppo lenta nel consegnargli il denaro. La polizia li ha arrestati poco dopo l'assalto. Così ho rivisto in questura le armi, ho scoperto i loro volti, ho conosciuto le loro storie, i nomi, Michele Telesca e Maurizio Paiotta. Siamo abituati a seguire su giornali e tv, al sicuro, avvenimenti terribili. Mercoledì, quando i due rapinatori sono entrati urlando, è come se mi avessero dato un pugno nello stomaco. Ero senza fiato. Per la paura di essere aggredito mentre compravo un po' di frutta, prigioniero, l'arma con la lunga canna che sfiorava la testa. Avevo ventun anni il 22 gennaio 1964 quando mi precipitai in piazza Rivoli per raccontare, cronista, la mia prima rapina. La banda Cavallero aveva assaltato il Credito Italiano. Qualcuno reagì, un bandito ferì Giovanna Freccino, impiegata di 22 anni. Lottò contro la morte per mesi, ma si riprese. Un miracolo. Il suo ex voto, una instantanea in ospedale, è ancora esposto al Santuario della Consolata. In quella manciata di minuti ho pensato a Giovanna Freccino. E ho rivisto i miei anni da giornalista, a raccontare i timori degli altri. Ho ricordato le parole di Giovanna: anche io come lei, non mi vergogno a confessarlo, ho avuto paura. Ezio Mascarino

Persone citate: Browning, Cavallero, Giovanna Freccino, Maurizio Paiotta, Michele Telesca