Al voto il decreto sulla pay-tv di Luigi Grassia

Al voto il decreto sulla pay-tv TELECOMUNICAZIONI Modifiche al testo ma resta il tetto del 60 per cento sui diritti del calcio Al voto il decreto sulla pay-tv Lamia conferma: Murdoch tratta con Canal Plus ROMA. L'atteso decreto legge sulla pay-tv dovrebbe essere votato a partire da oggi dalla commissione lavori pubblici del Senato, sulla base di un testo in parte modificato dal dibattito di ieri: la maggioranza ha trovato un accordo su alcuni emendamenti mentre intende respingere le richieste del Polo, a cominciare da quella di eliminare il tetto del 60% dei diritti di trasmissione del calcio per ogni rete televisiva digitale. Era questa la condizione restrittiva che aveva indotto il gruppo Murdoch a rinunciare all'accordo con Telecom in Stream; poi l'imprenditore anglo-australiano è tornato alla carica puntando a un'intesa con Canal Plus, che gli permetterebbe di metter piede in Italia tramite la controllata Telepiù. Ai «no comment» della News Corp, il sottosegretario alle Comunicazioni Lauria ha risposto ieri che «i contatti tra Canal Plus e Murdoch sono in corso, tanto è vero che i francesi hanno già informato l'autorità europea competente». Dunque, ha aggiunto, «il governo ribadisce la necessità del tetto del 60 per cento, che non è stato concepito prò o contro chicchessia», ma risponde a una necessità generale di impedire concentrazioni. Perché, ha concluso Lauria, «è evidente il rischio di un accordo di fatto per la spartizione di aree di influenza in Europa». Sull'applicazione concreta della norma del 60% il relatore Antonello Falomi (Ds) ha proposto alla commissione di Palazzo Madama una modifica al testo, m base alla quale ad accertare l'eventuale superamento della soglia non sarà l'Antitrust ma l'Autorità per le comunicazioni di Enzo Cheli. Un'altra modifica, che è stata caldeggiata dal Verde Stefano Semenzato, prevede che la commercializzazione del decodificatore aperto sia rinviata di 6 mesi, dal gennaio al giugno del 2000 (il decoder è l'apparecchio che permette al televisore di interpretare i segnali criptati; che sia «aperto» significa che un solo apparecchio permetterà di ricevere i segnali di varie emittenti, favorendo la concorrenza; il rinvio i sei mesi darà più tempo per attrezzarsi alle imprese che puntano al mercato digitale). Infine il decreto emendato prevede anche una maggiore tutela per le squadre di calcio minori, garantendo loro più guadagni dalla vendita dei diritti di trasmissione televisiva via satellite e via cavo. In fondo anche loro contribuiscono allo spettacolo sportivo (fosse pure, al limite, come vittime sacrificali...) e hanno diritto alla loro bella fetta di torta. Luigi Grassia

Persone citate: Antonello Falomi, Canal Plus, Enzo Cheli, Lauria, Murdoch, Stefano Semenzato

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma