Vince il partito della coppia di fatto

Vince il partito della coppia di fatto Fecondazione assistita, molti deputati di Fi e An schierati con la sinistra. In aula applausi e fischi Vince il partito della coppia di fatto A decidere è stato il voto «trasversale» delle donne ROMA. Si asciuga le lacrime di rabbia, Sandra Fei, deputata di solito piuttosto tosta di Alleanza Nazionale: «Ci hanno dato delle stronze. Come si permettono? L'avevamo detto, a Fini, che avremmo votato per le coppie di fatto». La consolano Alessandra Mussolini, ancora incredula per essere stata acclamata da comunisti e diessini in piedi, ed Enzo Savarese, unico deputato di An ad aver annunciato in aula il suo sostegno allo schieramento delle donne. Due metri più in là il leader dei «maschilisti», Giulio Conti, incalza: «Votano contro la linea del segretario, e passi. Ma applaudire la nostra sconfitta, approvare freneticamente una norma che sancisce il decadimento morale del Paese, è troppo». 1 colleghi di An gli passano accanto e si congratulano: «Giulio, sei tutti noi». Quasi tutti: «Con la Mussolini e la Fei hanno applaudito anche Gian Paolo Laudi e Gabriele Pagliuzzi», soggiunge con tono da cospiratore uno dei «maschilisti». Il Parlamento ha appena riconosciuto il diritto ai conviventi di sesso opposto a ricorrere alla fecondazione artificiale, respingendo a larga maggioranza (276 contro 188) gli emendamenti che volevano limitarlo alle coppie sposate. Irene rivetti è più pallida del suo tailleur beige: «Poveri nascituri. Se igenitori li desiderano tanto, perché rifiutarsi di mettere una firma non dico davanti al prete, ma almeno davanti a un assessore?». Rosi Bindi - unico ministro a non perdersi una battuta del dibattito -, alleggerita dalla recente dieta semina il cronista sulle scale ridendo: «Ho votato secondo coscienza» (delle cinque deputate Ppi, solo Maria Pia Valetto, figlia dell'industriale Cornelio e vicina a Oscar Luigi Scalfaro, confida il suo sì alle coppie di fatto). Il nuovo relatore della legge, il leghista Alessandro Cè, aggredisce il suo predecessore, la comunista Marida Bolognesi: «Non pensavo che potessi scendere così in basso». Gli altri decantano in Transatlantico le tensioni di una mattinata in aula melodrammatica. Maura Cossutta «indignata» di fronte «alla prospettiva di uno Stato confessionale». Giuliano Pisapia «sconvolto». Tiziana Parenti, a lungo applaudita dai suoi ex inquisiti comunisti e diessini, «sgomenta» per un provvedimento «che sarebbe peggiore delle leggi razziali». Elsa Signorino (Ds) seccata con Luciano Violante - «presidente non si distragga, sto dicendo cose gravi» - e omaggiata da Walter Veltroni, che lascia il banco per andare a stringerle la mano. Luigi Saraceni impaurito: «Di questo passo dovremo farci mettere il visto del parroco sul passaporto». Alberto Acierno scoraggiato: «Tanto il Paradiso - ammonisce i colleghi udierrini, dissociandosi dalla loro linea - ce lo siamo già perso stabilendo che una coppia sterile può ricorrere alla scienza per riprodursi». E Giuseppe Palumbo, ginecologo catanese di Forza Italia: «Non mi sono mai pentito di aver fatto nascere figli di conviventi». Poi tocca alle donne di destra (rigorosamente in jeans). In un crescendo di applausi trasversali, Cristina Matranga attacca lo «Stato madre», Stefania Prestigiacomo lo «Stato impiccione», Alessandra Mussolini lo «Stato bigotto». Sibilo dalle file maschiliste: «Ma state zitte...». Sul fronte opposto, Alfredo Mantovano di An parte bene «Evitate toni terroristici» -, ma poi si perde in una complessa speculazione filosofica su «postulati culturali e dati oggettivi» e viene sommerso dai buuu delle signore. Luca Volontà (TJdr) inchioda Nilde lotti con una fresca citazione sulla «famiglia nucleo primordiale della società», tratta dai lavori della Costituente (1947). Raffaele Cananzi (Ppi) si chiede angosciato come si possano provare i «due anni di tentativi infruttuosi» richiesti dalla legge per il ricorso alla provetta, e vede allungarsi sui conviventi l'ombra della frigidità: «Almeno per le coppie sposate i tentativi si possono presumere...». Sconsolato Alberto Michelini, dal Tgl a Forza Italia: «Tanto varrebbe allora negare il matrimonio tradizionale». Preoccupato Conti: «Chi crescerà il bimbo delle coppie di fatto? Il padre? La madre? L'asilo? L'asilo nido?». Fuori concorso Vittorio Sgarbi, che disserta oscuramente di maternità e aborto, prima di essere interrotto da Violante. Al momento del voto - segreto, su richiesta del capogruppo di Forza Italia Beppe Pisanu, nonostante la protesta di Furio Colombo -, i leader della destra latitano. «Dov'erano Fini, Berlusconi, Casini?», si chiederà il capo dei deputati diessini Fabio Mussi. C'è Umberto Bossi in camicia verde - la Lega è schierata contro le coppie di fatto -, c'è Veltroni, verde in volto per il timore di un'altra sconfitta dopo quella sulla fecondazione etcrologa. Che non verrà. Da destra applaudono Alfredo Biondi e Giuliano Urbani. Ciondolano la testa in segno di diniego Publio Fiori e Francesco Storace. La perdono Conti e i suoi. «Ora avremo le coppie omosessuali», vaticinano al passaggio di Nichi Vendola, comunista, cofondatore dell'Arci-gay, che in aula ha definito gli emendamenti contro le coppie di fatto «norme prive di amore». Aldo Cazzullo LA FECONDAZIONE ASSISTITA COSA SUCCIDI ABISSO La Camera deve coni pletore l'approvazione della legge, che deve poi essere votata definitivamente dal Senato LE TECNICHE Le tecniche di fertilizzazione assistita possibili nelle Strutture pubbliche sono i metodi «in vivo: e «in vMmg^§ggg^|tn !ÌÉlM^#l? donna, purcJj8ÉÌ| tessji|f|wj ri di : ' ; ■ (i ■ , i ,v fili , ■ : il ' - : ' icario ngJro ^'afiarll<h« supera ?IO<#* imW»'^-^^W0^mW^^^:-^^'e^e quas - ansulenza specialistico e solo al 30% viene accertata la

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