Castello Banfi, corsa all'acquisto

Castello Banfi, corsa all'acquisto Voci di mercato per il maggior produttore di Brunello, la Udv candidata Castello Banfi, corsa all'acquisto L'azienda vinicola diMontalcino vale 600 miliardi ROMA. Sui colli di Montalcino si prepara un assedio: obiettivo delle operazioni è Castello Banfi, l'azienda vinicola della famiglia italoamericana Mariani, che da sola copre il 20 per cento della produzione di Brunello ed ha anche lanciato i «futures» sul celebre vino. Le voci di una possibile vendita circolano con insistenza e si parla anche di prezzi: 600 miliardi, una cifra imponente per il settore vitivinicolo, d'altronde un ettaro di terreno destinato a produrre Brunello costa, secondò le rilevazioni dell'Istituto nazionale di economia agraria, dai 220 ai 270 milioni. «In effetti è una stima reabstica del valore dell'azienda, le valutazioni più recenti parlano di oltre 500 miliardi, quindi saremmo sulle coordinate giuste», dice Ezio Rivella, amministratore delegato di Castello Banfi. Ma è l'unica conferma, per il resto nessuna ammissione: «E'un boccone grosso, troppo grosso - spiega Rivella - ci sono non più di 4 o 5 aziende in grado di digerirlo. A parte ciò i disegni attuali della famiglia Mariani sono altri». Certamente il '99 si delinea come anno di grandi cambiamenti per la Banfi: John ed Henry Mariani, i proprietari, si sono ritirati dall'attività aziendale e lo stesso Rivella lascerà il suo incarico a fine anno, per passare la mano a James e Cristina Mariani, rispettivamente di 33 e 28 anni, che costituiranno il nuovo vertice. Inoltre nelle terre di Castello Banfi si sta sviluppando un programma quadriennale per la riconversione dei vigneti e il miglioramento delle cantine che prevede 40 miliardi di investimenti, in aggiunta ai 250 già spesi dal 1978 ad oggi. Ma le voci fanno anche il nome di un possibile aspirante all'acquisto: la United distillers & vinteners, un colosso creato con la fusione di United distillers e International. distijlers &• vinteners, che fa ca¬ po alla Diageo, 14 miliardi di sterline di fatturato annuo, nata nel 1997 dal matrimonio fra Grand Metropolitan e Guinness. «Certo loro i soldi ce li hanno commenta Rivella - ma quel che un gruppo del genere non ha è la filosofia per produrre Brunello, ovvero pensare agli utili su tempi lunghi». Intanto alla Udv Italia (che tra i marchi in portafoglio ha Cinzano e Vecchia Romagna) l'amministatore delegato, Lino Moncada, sceglie la linea del «no comment» e spiega: «Non so nulla di operazioni del genere, perché, anche se fossero in atto, verrebbero condotte direttamente dalla Diageo». L'ultima battuta a Rivella: «non si vende, almeno per ora...», dice, lasciando aleggiare quella che, almeno al telefono, pare una sospensione ad effetto. Per ora? «Bè, in futuro non si sa mai...». Vanni Cornerò

Luoghi citati: Brunello, Montalcino, Roma, Romagna