Valanga di morte su un villaggio austriaco di Tito Sansa

Valanga di morte su un villaggio austriaco La tragedia ieri pomeriggio a Galtur mentre era in corso una festa, decine di case distrutte Valanga di morte su un villaggio austriaco Otto le vittime, 25 le persone ancora sepolte sotto la neve VIENNA NOSTRO SERVIZIO Tutto è successo alle 16,05. Nella piazzetta del paesino austrìaco dì Galtur c'era una delle tante feste che ogni pomeriggio si tengono per i turisti: musica folk tirolese e vin brulé. Nevicava come da giorni stava nevicando. Poi, all'improvviso, un rumore sordo, prolungato, seguito da un lungo fischio e da un fortissimo colpo di vento. La nevicata è diventata ancora più fitta, come se un'altra nuvola di neve avesse avvolto tutto. La* morte bianca è arrivata con tre valanghe. E' il racconto, fatto via cellulare, di uno degli albergatori della località sciistica, a 1600 metri, nella valle di Paznaun, nel Tirolo occidentale, quasi al confine con la Svizzera. Decine di case sono state spazzate via e una cinquantina di persone è rimasta sepolta nelle abitazioni o per la strada. «Il cielo si è oscurato d'improvviso, è venuta notte in un attimo - ha raccontato alla radio una ragazza sfiorata dalla massa di neve -. Diverse persone che erano a pochi metri da me sono scomparse. Poi c'è stato un grande silenzio». Ritornata la quiete, è cominciata subito l'opera di ricerca dei sepolti. Opera difficilissima alla quale si sono applicati centinaia di turisti. Soccorsi dall'esterno non erano infatti possibili, la strada verso Ischgl (dove pure era caduta una valanga) era bloccata dalla neve, come già sette volte nelle ultime due settimane, e gli elicotteri della base di Landeck non potevano alzarsi a causa della tormenta e dell'incombente oscurità. Lavorando alacremente, i soccorritori improvvisati sono riusciti nel giro di tre ore a estrarre dalla massa nevosa una ventina di persone, otto delle quali erano purtroppo già morte. Altre 25, almeno, sono ancora sepolte. Ai superstiti è stato possibile dare un'assistenza solo sommaria: tra i circa 2500 turisti in vacanza a Galtur sono stati trovati nove medici, che si sono aggiunti a quello condotto della citta¬ dina, ma le strutture sanitarie sono nnnime, visto che non esiste un ospedale. I cadaveri e i feriti sono stati quindi raccolti nel centro coperto per il tennis. Le ricerche sono comunque continuate febbrili fino a notte, in attesa che con il ritorno della luce e con la prevista fine della tormenta di neve, questa mattina gli elicotteri della base di Landeck possano raggiungere la località isolata da quelle che la televisione ha definito «le più micidiali valanghe degli ultimi 50 anni». Erano valanghe peraltro prevedibili, dopo che all'inizio di feb- braio la valle di Paznaun e quella di Lech erano rimaste più volte sepolte da enormi slavine e decine di migliaia di turisti erano rimasti bloccati per molti giorni. Quelli che volevano partire erano prigionieri, quelli che volevano entrare erano obbligati a restare fuori. . Gli allarmi c'erano stati, numerosi, ma tanto i vacanzieri quanto le commissioni di cpntrollo delle valanghe avevano sottovalutato il pericolo, benché tra gennaio e metà febbraio la strada che porta a Galtur sia stata sepolta molte volte dalla neve precipitata dalla monta¬ gna. A uno sgombero del villaggio si erano opposti con energia soprattutto gh' albergatori. Ieri era impossibile telefonare con Galtur per avere informazioni. Le linee erano guaste e solo qualche cellulare riusciva a funzionare e a tenere i contatti con l'esterno. Così, le notizie che giungono da quella che un giornale ha definito «la valanga del secolo» restano confuse. «A Galtur - ha detto un superstite della tragedia ieri sera - regna il caos totale». La speranza di salvare, senza mezzi adeguati, le 20 persone mancanti all'appello, sono infatti ridotte al lumicino. Intanto, mentre una speciale unità di crisi è stata costituita a Vienna, le autorità cercano di difendersi dalla polemiche, insistendo che sono state le eccezionalissime nevicate di questi ultimi cinque giorni a scatenare il disastro: strato di neve su strato di neve, fino a due metri in paese e a tre-quattro in quota. Poi, ci si è messa anche la pioggia, che ha appesantito il manto nevoso, rendendolo ancora più instabile. Ora tutta la vallata di Paznaun è isolata. E settemila persone sono tagliate fuori dal resto del mondo. La macchina dei soccorsi ha dovuto fermarsi a Landeck: nel campo sportivo, in serata, si erano radunati 400 militari, con spartineve, ambulanze, cucine da campo. Le previsioni dicono che fino a stamattina sulla zona cadrà per lo meno un altro mezzo metro di neve fresca. Solo nel pomeriggio la situazione dovrebbe cominciare a migliorare. Prima di riuscire ad arrivare a Galtur ci vorrà tempo. E nelle stesse ore la «morte bianca» ha colpito con altre due valanghe, provocando altre tre vittime: due persone, una donna ungherese di 31 anni e un austriaco di 30, sono state travolte da un'enorme massa di neve nella valle del Montafon, al confine svizzero, mentre una tedesca di 35 anni è stata schiacciata nella sua casa, nel Salisburghese. Tito Sansa «Il cielo s'è oscurato d'improvviso e poi è scesa una nube di neve» Sotto accusa le autorità «Ignorati gli allarmi per le forti nevicate degli ultimi giorni» l PUS TIPI FONDAMENTALI IL SOFFIO di neve fresca (cioè di recente cristallina, asciutta, pulverolenta, :iale. Si verificano nei periodi molto nevicate. •Valanghe di neve bagnata, già assestata e quindi più pesante e di maggiore coesione. • Le valanghe di neve fresca sovente si risolvono in una grande nube di neve finemente suddivisa, che provoca nella caduta una fortissima corrente d'aria (per compressione): è i! soffio, che raggiunge i 300 km/h ed è causa di gravi darmi a case e boschi anche sul fianco opposto della valle. LE CAUSE • La valanga si stacca quando il peso della massa nevosa vince sulla resistenza opposta dal terreno o dallo strato ghiacciato. A favorire tt distacco possono essere il vento, la rottura e la caduta di uno strato di neve, il passaggio di animali o persone, e vibrazioni del suono. COME SALVARSI • Spostarsi in diagonale: anche con gli sci è inutile fuggire lungo la massima pendenza perché la valanga è troppo veloce • Se si viene raggiunti, cercare di stare a galla facendo i movimenti del nuoto • Tenere sempre la bocca chiusa • Nelle escursioni di sci alpinismo, portare l'Arva (il dispositivo che permette l'immediato ritrovamento sotto là neve). LA PREVENZIONE • Studio e previsione del rischio • Rimboschimento dei pendi • Costruzione di barriere protettive e rompivalanghe r O Rispetto dei divieti, \ tospnampmnfrtumricgddnmtaussIApdngdcpqdllcpqd

Luoghi citati: Svizzera, Tirolo, Vienna