Una lezione all'inglese di M. Ans.

Una lezione all'inglese In nome del fair play oggi si rigioca Arsenal-Sheffield Una lezione all'inglese OGGI, a Londra, il «fair-play», quel misto di sportività e signorilità di cui si parla moltissimo nel calcio, e forse per questo lo si apphea poco, godrà di un momento sacrale: per la prima volta una partita verrà rigiocata in suo nome. L'Arsenal ha infatti vinto la propria battagha «etica» con la Fifa. H governo del football mondiale, ha concesso l'autorizzazione a ripetere il match di Coppa d'Inghilterra tra i londinesi e lo Sheffield United che era stato falsato da un gol segnato da Overmars contro i principi della lealtà sportiva. L'Arsenal s'era vergognato di quella vittoria già negh spogliatoi. Dopo che un giocatore dello Sheffield aveva spedito la palla in tribuna per consentire ai medici di soccorrere un avversario rimasto a terra per un infortunio, l'ex interista Kanu non aveva restituito la cortesia e aveva servito un assist all'olandese Overmars che, infischiandosene pure luì del fair-play, aveva segnato. Non esiste una regola che imponga di riconsegnare la palla a chi se n'è disfatto per fermare il gioco, ma è evidente che i due attaccanti avevano contravvenuto a un codice morale. Un episodio simile a quello che accadde in un Atalanta-Milan di Coppa Italia: Massaro battè ugualmente la rimessa in gioco per i rossoneri e l'azione si concluse con l'atterramento in area di Donadoni. Baresi segnò il rigore che qualificò il Milan. Nessuno dei tre nazionali e neppure Sacchi si pentirono di quella scorrettezza verso i bergamaschi, né fu richiesto l'annullamento deUa partita. A Londra invece si sono sentiti responsabili di una truffa. Wenger, il tecnico francese che si chiama Arsene, come Lupin, il ladro gentiluomo, non ha accettato la ruberia e ha subito proposto un replay. «Continuare il cammino in Coppa d'Inghilterra senza prima rigiocare con lo Sheffield ci porrebbe in una situazione molto scomoda - ha spiegato -, Ci sentiremmo in colpa con noi stessi. Come potremmo andare avanti in queste condizioni?» Poiché i genthuomini non si rimangiano la parola, Wenger era andato oltre. Se la Fifa, che in un primo momento era contraria aU'aiinuU amento della gara perché non c'era stata la violazione di una norma, non avesse acconsentito al replay, l'Arsenal si sarebbe ritirato dalla Coppa e la Federcalcio britannica l'avrebbe appoggiato. Non sappiamo se la minaccia abbia convinto Blatter più della brutta figura alla quale si sarebbe sottoposto convalidando la partita, tuttavia ieri a Zurigo si è deciso di accontentare gh sportivissimi inglesi. «Il 99 per cento dei nostri tifosi è d'accordo sul fatto che dobbiamo riaffrontare lo Sheffield. Non si può dire alla gente di amare il calcio e poi ammettere che si può vincere come abbiamo fatto noi», ha commentato Wenger, centrando una vittoria importante quanto il campionato dell'anno scorso. Speriamo che l'esempio si possa esportare e che il «fair-play» entri davvero con naturalezza nel patrimonio dei calciatori. Anche di quelli (li vediamo ogni settimana) che restituiscono la palla agh avversari con l'atteggiamento di chi è sotto i ferri del dentista: quando la palla è uscita a metà campo, come minimo la rispedisce verso il corner. [m. ans.]

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra, Zurigo