la censura di Blair arriva ai Comuni di E. St.

la censura di Blair arriva ai Comuni Dopo il tentativo di bloccare un rapporto sul «razzismo» della polizia la censura di Blair arriva ai Comuni «Il dossier su Scotland Yard non ci imbarazza» LONDRA. Un rapporto ministeriale sul comportamento «razzista» della polizia in un caso di omicidio ha messo l'un contro l'altra il governo di Tony Blair e la stampa inglese. Il rapporto, che da domani sarà di pubblico dominio, accusa il capo della polizia di Londra di non aver volutamente trovato le prove per inchiodare i cinque ragazzi bianchi che, una sera di sei anni fa, uccisero a coltellate un ragazzo nero che aspettava l'autobus. Già sabato, però, il «Telegraph» era in possesso di alcuni stralci - in particolare, l'accusa di «razzismo pernicioso e istituzionalizzato» a una «polizia di bianchi pensata in epoche passate per una società di bianchi» - e ne preparava la pubblicazione per l'edizione domenicale. Quando, verso sera, il ministro degli Interni, Jack Straw, viene a sapere della fuga di notizie, chiede e ottiene un'ingiunzione firmata da un giudice che obbliga il giornale a togliere immediatamente la storia dalle sue pagine. Il «Telegraph» smantella, ma la prima edizione è già partita per la Scozia e l'articolo già su Internet. La notizia della censura intanto fa il giro delle redazioni e viene ripresa da giornaU e telegiornali. Domenica mattina, Straw si presenta in video e tenta di rimediare, dicendo di aver bloccato la notizia perché il rapporto pubblicato era parziale e incompleto e avrebbe offeso la famiglia dell'ucciso. Una difesa debole, che tutti gli editori contrastano firmando un immediato ricorso all'Alta Corte. Ma è domenica e il giudice è a un banchetto di nozze. Gli avvocati delle parti lo raggiungono ugualmente e gli sottopongono il loro accordo. Il giudice sentenzia: si possono pubblicare le notizie già pubblicate. L'edizione per la Scozia è un precedente. Ieri il governo Blair e Scotland Yard hanno dovuto arginare la marea di critiche sollevata dalle accuse alla polizia inglese. Il capo di Scotland Yard, Sir Paul Condon, ha annunciato che non si dimetterà, mentre Straw ha spiegato al Parlamento di aver bloccare le anticipazioni perché voleva che fossero il Parlamento e la famiglia dell'ucciso nel 1993 i primi a esserne informati, e non i lettori di un giornale sulla base di «fughe di notizie». Poi ha definito «non imbarazzante per il governo» il contenuto del rapporto su Scotland Yard, definendo «assurda» l'accusa di attacco alla libertà di stampa. E ha concluso: «Sono comunque contrario alla pubblicazione anticipata dei risultati di un'inchiesta giudiziaria». Norman Fowler, portavoce dell'opposizione conservatrice per le questioni di politica interna, ha invece accusato il governo di «gestione autocratica dell'informazione», ribadendo che le anticipazioni del «Sunday Telegraph» in nessun momento hanno rappresentato una minaccia per la sicurezza nazionale. [e. st.]

Persone citate: Jack Straw, Norman Fowler, Paul Condon, Straw, Tony Blair

Luoghi citati: Londra, Scozia