SUL 740 LETTURA DETRATTA PER TUTU

SUL 740 LETTURA DETRATTA PER TUTU Parliamone SUL 740 LETTURA DETRATTA PER TUTU F d ORSE qualcosa si muove, si è mosso. Volando sulle acque plumbee della non lettura (indici in regressione da anni, penultimi in Europa, strabattuti persino dalla Spagna) una colomba della speranza si è posata sull'arca che giovedì 11, a Roma, ha ospitato il battesimo della neonata Associazione per i libri. Editori, librai, distributori, istituzioni hanno stretto un patto virtuoso per promuovere la lettura. Adesso o mai più. Ad assicurare la sollecitudine del governo, il presidente D'Alema, i ministri Melandri e Berlinguer. Anche Rai e Mediaset hanno giurato. D'Alema ha detto che bisogna cominciare dai bambini: ne sono febee, sarà uno dei temi della Fiera del Libro di quest'anno. Tutti hanno convenuto che le trasmissioni-ghetto dedicate ai lettori «forti», anche se confezionate al meglio, non cambiano il quadro generale: meglio far comparire il libro, quest'oggetto alieno e un po' scostante, nei serials, nelle telenovele, nelle soap opera. Così, come un qualcosa che fa parte della normale vita quotidiana, delle avventure dei marescialli e delle dottoresse. E' un modo anche quello per togliergli di dosso la polvere dello speciahsmo e della separatezza, per restituirgli un'immagine amichevole e per nulla arcigna: a quella ci pensa già la scuola. Alt. Basta sparare sulla scuola. Ha ragione Luigi Berlinguer: è un giochino facile, superficiale e ingiusto. Proprio da lui sono venute le notizie di maggior sostanza. La prima è che il bibliotecario d'istituto diventa una figura distinta e rispettabile: non come adesso che era un po' un sottoscala dimenticato, in cui parcheggiare insegnanti con problemi caratteriali. Possiamo abbandonarci a sognare una nuova figura professionale di bibliotecarioanimatore, capace di coinvolgere i ragazzi come certi bravissimi parroci dell'oratorio. Sono anche allo studio dei bonus fiscali per facilitare l'acquisto di libri agli insegnanti. L'economista Ricossa si oppone: sostiene che con i libri l'incentivo economico non serve. Ma come si fa, con gli stipendi che corrono, a chiedere anche al più eroico degli insegnanti, o a molte famiglie, di sopportare per intero il costo di un aggiornamento professionale, quale sono i libri? Non c'è uno sponsor, una Fondazione che faccia il gran gesto? Su queste stesse colonne, un anno fa, avevo proposto di portare in detrazione sul modulo 740 la spesa per i libri: di tutti, non solo degli insegnanti. Mi permetto di insistere. Seconda buona notizia annunciata da Berlinguer. Dopo la caduta del comunismo, pare assisteremo anche alla caduta (o al ridimensionamento) dei grossi manuali, siano essi antologie o ponderose storie letterarie. Si leggano finalmente i testi, in diretta: non solo di autori italiani. E senza apparati didattici, esercizi, interrogazioni. Laddove non scatta la curiosità, il piacere, l'emozione, non funziona nemmeno lo studio. Infine. Viva le campagne per la lettura realizzate con lo slancio solidale di tutti. Ma attenzione alla qualità dell'offerta. Lamentarsi che il lettore è disappetente va bene, ma cercare subito dopo di propinargli degli hamburger confezionati con materiali di scarto è un autogoal. I lettori sono molto più intelligenti e selettivi di quanto alcuni editori continuano a credere. Ernesto Ferrerò

Persone citate: Berlinguer, D'alema, Ernesto Ferrerò, Luigi Berlinguer, Melandri, Ricossa

Luoghi citati: Europa, Roma, Spagna