Due verità sul rapporto del Ros

Due verità sul rapporto del Ros Mafia e appalti Due verità sul rapporto del Ros del Ros PALERMO. Ci sono due «verità» a confronto per ricostruire la talpa cheotto anni fa consegnò il rapporto dei carabinieri del Ros su mafia e appalti ai mafiosi. Il «dichiarante» Giovanni Brusca, che attende di essere ammesso al programma di protezione, dice di aver letto il voluminoso rapporto assieme ad Angelo Simo che lo avrebbe avuto dal ma resciallo Antonino Lombardo, morto suicida quattro anni fa, cognato del tenente Carmelo Canale, sotto accusa per collusioni con la mafia Siino però ha smentito di aver mai mostrato «l'informativa» al boss di San Giuseppe Jato. Le dichiarazioni contraddittorie sono agli atti del processo al tenente dei carabinieri Carmelo Canale, ex uomo di fiducia del procuratore Paolo Borsellino, adesso ùnputato di concorso in as sociazione mafiosa. L'ex boss Gio vanni Brusca, durante il recente probatorio, ha detto: «Nel marzo aprile del 1991 sfogliai con Angelo Siino il rapporto del Ros sugli ap palti nel cortile della distilleria Ber tolino, a Partinico. Siino mi disse che lo aveva avuto dal maresciallo Lombardo attraverso la mediazione della signora Bertolino, cognata di Siino, che era stata a sua volta con tattata da Brugnano, confidente di Lombardo». Secondo Brusca, Siino avrebbe ottenuto il rapporto da Lombardo «in cambio di cinque, dieci milioni di lire». Ribatte Angelo Siino: «In quel periodo incontrai Brusca nella distilleria, ma non avevo quel rapporto. Il maresciallo Lombardo tentò di consegnarmelo, in cambio di 50 milioni, ma io lo ri fiutai. L'ho poi letto a casa di Lima» Secondo Siino, il cognato di Cana le avrebbe chiesto di incontrarlo at traverso due pregiudicati, Antonino Geraci e Filippo Nania, e in quell'occasione il sottoufficiale gh fece leggere solo alcune pagine del rap porto. Lombardo, rivolgendosi a Siino, avrebbe detto: «Lo prenda, perché ne avrà bisogno per difendersi». Gh accertamenti effettuati dai magistrati di Palermo hanno portato a constatare che nel periodo in cui fa riferimento Brusca dell'in contro nella distilleria, il rapporto era stato ritirato dagli uffici del Ros dall'allora maresciallo Carmelo Canale, in servizio alla polizia giudi ziaria della procura di Marsala, su ordine del procuratore Paolo Bor sellino. I verbali sono stati trasmes si ai magistrati di Caltanissetta che hanno avviato indagini che punta no all'identificazione della «talpa» istituzionale che consegnò il rapporto alla mafia. L'inchiesta ruota, attorno al caso Siino-De Donno-Lo Forte, recentemente riaperto dal gip di Caltenissetta Gilda Loforti che ha indicato alla procura nissena 55 nuovi punti di indagine. D.

Luoghi citati: Caltanissetta, Lima, Marsala, Palermo, Partinico, San Giuseppe Jato