Il parlilo di Oclan cambia i comandanti

Il parlilo di Oclan cambia i comandanti Il prigioniero in balia degli 007, i magistrati non arrivano a Imrali: ufficialmente causa «maltempo» Il parlilo di Oclan cambia i comandanti Si teme che il leader denunci i compagni sotto tortura ISTANBUL DAL NOSTRO INVIATO Eppure l'aveva annunciato il premier Ecevit, i giudici stanno già interrogando Ocalan. E invece no. Da tre giorni, scrive l'agenzia Anadolu, i giudici della Corte di Sicurezza sono bloccati a Bursa causa maltempo. E' vero, nevica, il vento è forte e gelido. Però sull'isolotto di Imrali sbarca il reparto speciale della Marina. Arrivano elicotteri. Arriva la nave che porta verdure e patate per il pericoloso detenuto che ha mal di stomaco. I giudici no, non ce la fanno. E allora nelle sedi di Human Right cominciano a sospettare e qualche giornalista turco, con mille cautele, pure. L'associazione Diritti Umani si sa cosa teme, maltrattamenti e torture. Ma un'altra ipotesi, accreditata come assai probabile, è che i magistrati siano in lista d'attesa a Bursa perché continua l'interrogatorio da parte degli uomini del Mit, il servizio segreto turco. Interrogatori che potrebbero concludersi con il video numero tre, e magari un appello di Apo che invita il Fkk alla resa. «Se gli toccate un capello vedrete! Se bruceremo non bruceremo da soli!», fa sapere il comandante militare Cernii Bayik. «Med-tv», l'emittente del Pkk che trasmette dal Belgio, oltre ai toni furiosi lascia intendere che preso Apo i suoi si trovano in difficoltà. Il Consiglio Presidenziale del Pkk invoca un «processo intemazionale». Dice Murat Karaylan, l'altro comandante militare: «Poiché Apo è stato rapito in territorio internazionale è necessario un processo internazionale. A tal fine qualsiasi violenza in Turchia e nel Kurdistan è legittima». In Europa, raccomanda, manifestazioni solo pacifiche. La stampa turca già informa che sono cambiati i capi militari del Pkk, la rete viene smantellata e ricostruita. E' come se si prendesse in conto la possibilità che Apo parli. O venga costretto a parlare. Il quotidiano «Sabah» già > si mostra sicuro. «Quanto prima Apo farà sapere i suoi legami e collegamenti». Il titolo è: «Chi verrà "bruciato"?». ' Ocalan, quando era in Italia, aveva dichiarato di esser pronto a sospendere la guerriglia. Osman, il fratello, aveva replicato così: «Lui prima era in Siria e adesso parla da una villa di Roma e noi siamo sempre quassù in mezzo alla neve. Cosa dovremmo fare, tornare a casa e dire che abbiamo scherzato?». 11 Pkk ha annunciato un nuovo Comitato centrale di 50 dirigenti e un Esecutivo di 10, Osman Ocalan compreso. Sono loro che hanno deciso il cambio dei comandanti, l'organizzazione clandestina si deve comunque preparare al peggio. Giornali e propaganda tv premono. Titolano sulla «lista del tradimento». «Apo dovrà dire quali scrittori, uomini d'affari, artisti lo hanno aiutato. Chi sono gli infiltrati nelle forze di sicurezza, quali i politici». Il premier Ecevit ripete ogni giorno il suo appello: «Giovani delle montagne arrendetevi! Ocalan non c'è più». Le madri dei militari uccisi negli scontri con il Pkk sono sempre in tv: «Impiccatelo!». Altre madri s'infilano nella sede di Human Rights. Sono le mamme degli scomparsi, militanti del Pkk e non, «le Madri del sabato» che da 197 settimane si siedono in silenzio davanti al veccio liceo francese di Galatasaray. Ieri non si sono nemmeno avvicinate, troppi agenti, vietato. Il capo della polizia di Istanbul aveva dato l'ordine giovedì sera. Nessun raduno. «Sparare alle gambe per impedire la fuga e consentire l'arresto». Hanno sparato anche l'altra notte, per difendere una sede del partito di Ecevit da un assalto a colpi di molotov. Nella sede di Human Rights contano gli arrestati, più di duemila. E si preparano al processo, si domandano come mai Ocalan non abbia ancora un avvocato. Deve essere turco, ma ancora non c'è. Ocalan rischia il difensore d'ufficio. Dovrebbe cominciare a marzo, il processo. Ma prima debbono terminare gli interrogatori del Mit e dei magistrati, ancora fermi a Bursa. Chi verrà "bruciato"? Giovanni Cerniti A Roma la polizia tenta di bloccare i giovani armati di scudi, caschi e bastoni: un blitz ben organizzato

Luoghi citati: Belgio, Europa, Istanbul, Italia, Kurdistan, Roma, Siria, Turchia