«Mio marito e Ilaria Alpi: due omicidi collegati» di Lirio Abbate

«Mio marito e Ilaria Alpi: due omicidi collegati» I sospetti della vedova di Rostagno «Mio marito e Ilaria Alpi: due omicidi collegati» «In carcere mi sono ricreduta su chi si diceva amico di Mauro» PALERMO. «Spero di conoscere un giorno la verità sulla morte di Mauro Rostagno, perché ho ancora un briciolo di fiducia nella giustizia». Chicca Roveri, moglie del sociologo-giornalista assassinato undici anni fa, indagata per l'uccisione del marito, e per la quale i pm di Palermo adesso hanno chiesto l'archiviazione, è convinta che dietro la morte del dirigente della comunità Saman «si celi qualcosa di grosso, che potrebbe arrivare fino al traffico di armi con la Somalia». «Una confidenza - dice la donna - che mi è stata fatta alcuni anni fa dal giornalista Sergio Di Cori». «Sulla mia posizione giudiziaria non è stata ancora messa la parola fine - spiega Chicca Roveri - i magistrati hanno chiesto di archiviare le accuse, ma il gip non ha ancora deciso. Il giallo sulla morte di mio marito potrebbe avere punti di contatto con quello di Ilaria Alpi assassinata in Somalia. In entrambi i casi si sono verificate omissioni nel corso delle indagini da parte dello Stato, ed entrambi potrebbero essere stati testimoni di un traffico di armi». I Pm di Palermo Antonio Ingroia e Erminio Amelio nel prowedimento inviato al Gip nel confronti degli otto indagati, parlano di «depistaggi», in particolare «da parte di alcuni apparati istituzionali», che hanno impedito di sviluppare bene le indagini. «Quando sono stata arrestata - aggiunge la vedova Rostagno - ho avuto paura, non solo perché finivo in carcere da innocente, ma perché ho temuto che qualcuno voleva vendicarsi delle dichiarazioni che avevo fatto ai Pm di Trapani contro alcuni carabinieri e altri personaggi, sulle quali non sono mai state fatte indagini». I guai giudiziari le hanno fatto aprire gli occhi anche sul migliore amico di Mauro Rostagno, il «guru» della comunità Saman, Francesco Cardella, indagato, e per il quale è stata chiesta l'archiviazione perché scaduti i termini investigativi. «Prima che finisse in carcere - spiega la Roveri - pensavo a Cardella come ad un amico, ma quando sono stata in cella il suo comportamento è sta¬ to pessimo. Da allora non l'ho più visto e mi considero fortunata». «Non ho mai avuto il minimo sospetto su di lui - aggiunge - ma il fatto che non si è costituito e si è limitato a scrivere una lettera in cui dimostrava la sua disponibilità, solo a parole, mi ha fatto irritare. Poi ho ricevuto un telegramma ni cui mi incoraggiava a tenere duro e ad avere forza, ma lui chissà dov'era mentre io trascorrevo le giornate in carcere assieme ai miei amici. Un atteggiamento che mi ha fatto ricredere sul tipo di persona considerata il miglior amico di mio marito». Lirio Abbate Chicca Roveri, . moglie del giornalista Mauro Rostagno: è stata indagata per l'uccisione del marito, ma i pm di Palermo ora hanno chiesto l'archiviazione

Luoghi citati: Palermo, Somalia