Giuliani, lezione lampo per Albertini di Gabriele Romagnoli

Giuliani, lezione lampo per Albertini Troppe delegazioni dall'Italia, il sindaco di New York ha accorciato i tempi della visita del collega milanese Giuliani, lezione lampo per Albertini «Così ho vinto la criminalità» NEW YORK DAL NOSTRO INVIATO Continuano, dall'Italia, i 'viaggi della speranza' a New York. Politici e amministratori di città malate di criminalità, anziché occuparsene, prendono l'aereo e vengono a consulto dal luminare Rudy Giuliani, che ogni volta li guarda più perplesso (mai si sognerebbe di lasciare una Manhattan in emergenza per chiedere consigli al sindaco di Tokyo) e ogni volta accorcia l'orario di visita. Ieri ha concesso, in coppia con il capo della polizia Howard Safir, venti minuti in tutto al sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Pare siano bastati, perchè, prima ancora dell'incontro, mentre consultava il menù del ristorante al Plaza, Albertini ha tatto diramare un comunicato in cui affermava 'non ci siamo occupati soltanto di sicurezza, ma anche dello sviluppo economico e del riutilizzo delle aree dismesse' e concludeva 'spero, in cruesto modo, di offrire ai miei cittadini tutte le conoscenze utili a migliorare la nostra città, rendendola più sicura, più pulita, più internazionale'. Già nel comunicato si respirava un'aria internazionale, perchè Albertini faceva sapere che la visita avrà un 'follow up' (seguito) e ci sarà uno scambio di 'know how' (conoscenze). 11 fatto che sbagli nel citare il nome del sistema di controllo adottato da Giuliani è 'venial sin' (peccato veniale). E' stata una giornata dura e piena di impegni e sorprese, per il sindaco. Già di prima mattina si era precipitato in fondo a Manhattan, a One Police Plaza, ufficio centrale della polizia, per 'verificarne l'organizzazione della presenza sul territorio, i sistemi informativi e delle banche dati, i sistemi di rilevazione statistica dei crimini, i gradi di flessibilità e di autonomia dei diversi nuclei organizzativi, i livello di cooperazione tra i diversi corpi'. Forse neppure Rudy Giuliani ha mai fatto un esame del genere ai suoi uomini. Albertini si, in mezza mattinata. 0, meglio, ha precisato la sua addetta stampa, si è fatto dare 'un sacco di documenti' (che qualunque corriere avrebbe potuto recapitargli a Palazzo Marino in 48 ore) e ha scoperto quale software usano a New York: lo stesso impiegato a Milano. Rinfrancato, si è incamminato con il fido Del Debbio, che un tempo passava per filosofo e autore dei discorsi di Berlusconi e, autorevolmente consigliato, dovendo risalire verso la parte alta della città, ha provato l'esperienza di prendere la metropolitana, che il suo collega newyor- chese si vanta di aver 'disinfestato'. Sballottato in un curvone, finito addosso a un nero, ha sentito affiorare il senso dell'identità nazionale e commentato: 'Le carrozze Fiat sono fatte meglio'. Allora, cosa possono insegnarci gli americani, se non sanno neppure fare i treni? Il comunicato risponde con qualche esempio: 'le modalità per convincere la cittadinanza a collaborare, i sistemi di incentivazione da loro utilizzati'. Quali, esattamente, non è detto: Albertini doveva ancora consultare 'un sacco di documenti' e aveva troppa fame per discutere. Ha lasciato alla torma dei suoi inseguitori una sola certezza: 'Non sono qui per nnportare le pallottole dum dum'. Non ha aggiunto se avrebbe evitato anche l'importazione di sistemi di pattugliamento che portano una squadra di agenti a sparare 41 colpi a mi immigrato balbuziente prima che quello abbia finito di dire una parola, come è accaduto nel Bronx. Nel comunicato ha usato, e sottolineato, per tre volte, il termine 'prevenzione', che appare rassicurante, ma anche ambiguo finché non si spiega come dev'essere fatta. Il 'follow up' (il seguito) dovrebbe essere l'invio in Italia da parte di Giuliani di mio o pù collaboratori, 'per vedere dove sbagliamo e per suggerirci tecniche nuove'. L'idea degli assistenti del sindaco di New York che volano a Milano, correggono gli errori e tornano a casa può apparire peregrina, ma ha i suoi pregi: costa meno, non distoglie i pubblici amministratori dalle loro sedi e dal loro lavoro e pone termine a questa imbarazzante serie di processioni alla City Hall di cui non ne può più neppure Giuliani. La scorsa settimana la delegazione di Alleanza Nazionale (infilata nel cavallo di Troia della spedizione venuta dal paese deli antenati toscani), questa volta Albertini. La ricetta Giu¬ liani è la stessa, non si capisce perchè non se la passino e vengano a turno a New York e a Washington per parlare con gli stessi ufficiali di polizia e dirigenti dell'Fbi. La ricetta Giuliani sta scritta in un libro ('Fixing broken Windows') disponibile in tutte le bbrerie d'America e su Internet e in quel 'sacco di documenti' che l'efficiente apparato del sindaco può inviare a qualunque pubblico amministratore ne faccia ri¬ chiesta. Il resto: il carattere dell'uomo e l'atmosfera in cui lavorano le sue forze deb'ordine, è di importazione più improbabbe delle 'pahottole dum dum'. Ma i 'viaggi deba speranza' di Albertini non finiscono qui. Annuncia: 'Questa è soltanto la prima tappa di un viaggio che mi porterà ad incontrare altri snidaci di capitab europee'. Banditi a Milano, sindaco in tournée. Gabriele Romagnoli «Non sono venuto qui per importare le pallottole dum-dum. Prossima tappa alcune capitali dell'Europa» Accanto: il sindaco di New York Rudy Giuliani. Sopra: il sindaco di Milano Gabriele Albertini