Soldini vince la tempesta e salva la Autissier

Soldini vince la tempesta e salva la Autissier I due campioni: «Stiamo bene, ora torniamo in gara e ci dirigiamo verso Capo Horn» Soldini vince la tempesta e salva la Autissier La velista francese è stata soccorsa dopo venti ore «Isa è con me, tomo a correre verso Capo Horn». Così Giovanni Soldini, ieri pomeriggio, ha annunciato via Internet il salvataggio di Isabelle Autissier, la navigatrice francese che l'altro ieri aveva lanciato un Sos. Isa e Giovanni, di nuovo insieme, in barca, ridono come due bambini dopo una brutta avventura, bevono vino e sgranocchiano parmigiano. L'incubo sulla terza tappa della «Around Alone», il giro del mondo a vela in solitario, è finito. Il navigatore italiano è riuscito in poche ore ad affrontare le insidie dell'oceano con venti a 35-40 nodi, di bolina, a raggiungere la compagna di regata in difficoltà. Soltanto lui poteva farlo: per le difficili condizioni ambientali, per le raffiche di vento che spazzano quella zona e per le onde alte 10 metri. Aerei ed elicotteri avrebbero falbto. Nessuna nave stava incrociando in quel tratto di mare, dimenticato degli uomini, lontanto dalle rotte commerciali e dal mondo «civile». Ci sarebbero voluti alcuni giorni: Soldini è riuscito a cancellare l'incubo in 24 ore. Era incominciato lunedì pomeriggio quando per telefono Isabelle aveva urlato: «La barca si è rovesciata». Poi più nul- la. Soltanto le fredde cifre registrate dal satellite, latitudine e longitudine per un Sos dalla fine del mondo. Soldini non ha esitato a dirigersi verso di lei. Si fa così, in mare, chi è più vicino va in soccorso. Giovanni si è messo di bolina e con il mare in faccia ha navigato con 3545 nodi di vento per ebrea 200 miglia. Il cuore in gola e la rabbia nello stomaco: quel segnale satelhtare poteva anche essere scattato automaticamente dopo un irrimediabile naufragio. Dirigersi verso quel punto infinitamente piccolo nell'immensità deU'oceano, forse era inutile. Finalmente, dopo una ventina di ore Soldini è arrivato a 54 gradi 58,8 Sud e 125 gradi 46,9 Ovest, posizione estrapolata dai due segnali di soccorso lanciati dal «Prb». Nel grigiore dell'oceano, arruffato di schiuma e foschia, ha distinto la sagoma deUo scafo rovesciato. Un tuffo al cuore, un paio di manovre, ridurre la velatura, prua al vento. Ha trovato Isa viva. L'amica che lo ha aiutato a diventare una stella del mare, la compagna di regate in Mediterraneo, l'avversaria di sempre era lì, con il suoi grandi occhi azzurri pieni di lacrime ad aspettarlo. La gara continua per Giovan- ni, che ora dirige la prua di «Fila» verso Capo Horn. Ancora 1900 migba poi, dopo aver doppiato il capo punterà a Nord, verso Punta del Este in Uruguay in tutto ebrea 3000 migba. Soldini rimane solo, per ora, in gara, nella sua categoria: tutti i suoi avversari hanno subito avarie. Sin dalla partenza questa tappa è stata funesta. Due italiani erano precipitati con un aereo monomotore a pochi metri da «Fila»: volevano salutare Giovanni. In testa alla flotta si era subito piazzato il francese Thiercelin seguito a una trentina di migba, dalla Autissier. Entrambi avevano scelto una rotta più a Sud, con il rischio, annunciato dall'organizzazione della regata, di incappare in una tempesta e di incrociare pezzi di ghiaccio alla deriva. Soldini, terzo della flotta, e l'inglese Josh Hall avevano preferito restare a Nord. Poi sono incominciati i guai: Hall ha disalberato e si è rifugiato nelle isole Chatman; Autissier ha rischiato di morire e Thiercelin per un'avaria al boma ha dovuto ammainare la randa e dirige lentamente verso il Sud America. Irene Cablati A sinistra Isabelle Autissier, sopra la barca della navigatrice che si è rovesciata nell'oceano.

Luoghi citati: Este, Sud America, Uruguay