Evadi le tosse? Ti prendo Ponto di Gian Antonio Orighi

Evadi le tosse? Ti prendo Ponto In Spagna linea dura per i debiti con il fìsco inferiori ai 5 milioni di lire Evadi le tosse? Ti prendo Ponto Pignoramenti a chi nasconde case e conti in banca MADRID NOSTRO SERVIZIO Tempi duri per i centomila piccoli evasori fiscali spagnoli, che devono al Ministero delle Finanze un massimo di 480 mila pesetas (circa 5 milioni di lire) e finora sono riusciti a sfuggire, con sotterfugi, al pignoramento di conti correnti e Bot. L'«Agenda Estatai de Administraciò Tributaria», il braccio esecutivo del Ministero, ha deciso, se i «debitori di piccole quantità» continueranno a non pagare i 360 miliardi di lire che globalmente devono, di sequestrare le loro auto e venderle all'asta. E non sono parole al vento: ben 50 mila avvisi di pignoramento sono già stati notificati lunedì scorso, altri 50 mila stanno per partire. «Il pignoramento viene eseguito per proteggere l'interesse generale dei contribuenti che pagano puntualmente le tasse - si legge nel comuni¬ cato ufficiale della «Agenzia Tributaria» -. Prima del sequestro, il fisco ha già cercato di recuperare i suoi soldi nelle banche, nei beni mobili e negli immobili che non siano le abitazioni. Prima di vendere l'auto, arriveranno al contribuente moroso altri due avvisi. E se all'asta ricaveremo più del dovuto, restituiremo la differenza». Come spiega il portavoce della temutissima Agenzia Tributaria, i piccoli evasori finora sfuggiti ai pagamenti sono Uberi professionisti che non hanno uno stipendio fisso, che si può pignorare senza difficoltà. «Basta che intestino a un famigliare i loro conti correnti - ha detto - e noi non abbiamo più niente su cui rivalerci». L'operazione concreta del sequestro è stata affidata alla «Guardia Civil de Trafico», la Polizia Stradale spagnola, e ai vigili urbani, che già possiedono tutti i dati: marca del veicolo, colore, targa. «Sarà fa¬ cile localizzarli - conclude il portavoce - Noi comunque speriamo che il primo avviso induca gli evasori alla ragionevolezza. E a versare quanto ci devono». «In questo Paese la macchina è uno status symbol, per cui penalizzare i morosi attraverso la loro auto è un bel colpo a effetto - avverte 1'«Associazione Automobilisti Europei» -. Ma il fisco dovrà dimostrare, prima di vendere la vettura, che ha cercato invano di incassare i soldi con gli altri procedimenti legali anteriori previsti». Anche il settimanale «Abc» si schiera contro il provvedimento: «Bisogna evitare che il "mandato di cattura" delle auto, in sé giusto, si trasformi in metodo mquisitoriale. Perché viene pignorato un bene che vale almeno il triplo dell'evasione? Sarebbe stato meglio ratealizzare il debito». Gian Antonio Orighi

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