Partito dei genii: obiettivo Europee di Enrico Benedetto

Partito dei genii: obiettivo Europee Creato dall'astronautaJean-Loup Chrétien, vuole riunire la crema dei francesi nel mondo Partito dei genii: obiettivo Europee Parigi, capolista Montagnier PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Cervelloni wanted per Strasburgo. A giorni esordirà la prima lista europea dal QI stratosferico. Intellettuali, uomini di scienza, ricercatori, Nobel... stufi che la politica scelga profilo basso, mezzucci e compromessi anziché un modello umanistico se non rinascimentale. Dietro l'iniziativa, un nome che i francesi conoscono bene. Jean-Loup Chrétien, di mestiere astronauta. La Francia gli andava strettina. Cosi il 1° marzo raggiungerà la Nasa. Chiedendo, nondimeno, un'aspettativa istantanea per essere capolista nelle Europee. Seguirà il prof. Montagnier. Non si conoscevano ambizioni politiche allo scopritore del virus Aids, cui l'Institut Pasteur deve una seconda giovinezza. Però in fondo l'Europa è un favoloso laboratorio istituzionale. Pur corteggiatissimo da Gauche e Droite, Montagnier correrebbe dunque in proprio. O meglio, con autorevoli colleghi e senza barriere disciplinari. Il loro vessillo? «Francais du monde pour l'Europe». Nazione solipsista per eccellenza, la Francia non emigra volentieri. Solo 1,7 milioni di transalpini risiedono oltreconfine. Spesso l'elite. Professori universitari, fisici, economisti, opinion makers. Jean-Loup Chrétien vor- rebbe drenarne a fondo le risorse, presentando una squadra imbattibile. L'intelligencija fornirà le truppe. Sommando alla diaspora gli autorevoli francesi doc, la formazione si annuncia temibile. Per gli altri nomi, bisognerà tuttavia pazientare qualche giorno ancora. Malgrado ne circolino parecchi, il cosmonauta centellina le conferme. Il motivo? «Siamo in relazione con altri Paesi Ue: ci piacerebbe suscitare iniziative parallele». Un'Intemazionale di superdo¬ tati? Forse. Il programma non poteva che essere leonardesco. Tipo «geni senza frontiere». I «Francesi del mondo» si definiscono «umanisti». Preme loro che il sapere circoli. Quasi un liberismo dell'intelligenza. Esigono, inoltre, «consolati europei». In una Francia quantomai perplessa dinnanzi al rendezvous elettorale, lo charme apolitico di Jean-Loup Chrétien & C. potrebbe coagulare simpatie. La proporzionale disorienta Parigi, che vive sul maggioritario. Vacillano le alleanze classiche. La Destra si direbbe prossima all'implosione: 5 Uste, più 2 Front National fotocopia (a seconda che lo chef si chiami Jean-Marie Le Pen o Bruno Mégret). E nell'arcobaleno governativo, i colori sono in libera uscita. Una bella cacofonia. I duelli fratricidi Verdi-pcf sfiorano la rissa. A un libertario come Daniel Cohn-Bendit - il N° 1 ecologista, ripresentatosi in scena dopo le glorie del Maggio '68 - l'anarchia non fa paura, ma l'anima cartesiana francese ne soffre. Votare Montagnier le garantirebbe in extremis una decorosa via d'uscita. Popolarissimo, il professore lo è da anni. Lo batteva Cousteau, buonanima. Ma il capitano della Calypso non lascia eredi celeberrimi fra gli esploratori-naturalisti. Resterebbe l'Abbé Pierre, autoaffondatosi tuttavia con le dichiarazioni antisemite della primavera '96. Capoclassifica è, in definitiva, proprio il nostro virologo. Eppure l'invio dei «tecnici» in Parlamento riserva talora non pia¬ cevoli sorprese. I francesi ne sanno qualcosa. Haroun Tazieff, vulcanologo celeberrimo, fu ad esempio ministro-lampo. Il ps voleva farne il Malraux della protezione civile. Finì tuttavia per sottovalutarne il carattere... diciamo vulcanico. Morale, un rancoroso divorzio pressoché istantaneo. E se Chrétien, lanciando nell'orbita degli europarlamentari Lue Montagnier corresse un rischio analogo? Enrico Benedetto Lo scopritore del virus Hiv dribbla destra e sinistra Chiedono la creazione di «consolati dell'Ue» Il professor Montagnier scopritore del virus dell'Aids Guiderà una lista di scienziati Premi Nobel e intellettuali francesi alle elezioni europee

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