« Stato sociale a rischio » di G. Bea

« Stato sociale a rischio » « Stato sociale a rischio » Sos del geriatra del Cnr: governi impreparati alla bomba-vecchiaia ROMA. Invecchiare non è più una malattia inevitabile, anzi. «Abbiamo scoperto che nemmeno la demenza è in rapporto stretto con il progredire dell'età», spiega Pier Ugo Carbonin, ricercatore del Progetto Invecchiamento del Cnr. Ora, l'obiettivo immediato è «l'invecchiamento sano», vale a dire una vita che prosegue con i ritmi dei 50 anni anche a 70-80. Professore, qual è la formula che avete individuato? «E' data da un insieme di fattori: niente fumo, poco alcol, pochi grassi, tanto esercizio fisico e mente sveglia. Ecco perché sono favorite le persone con un maggiore bagaglio culturale». Perché più cultura? «Perché dà maggiore sensibilità ai fattori igienici, alimentari e medici». Il Cnr ha individuato uno stile di vita ideale. Qual è il rapporto tra le leggi dell'«orologio biologico» e i condizionamenti dell'ambiente? «Un recente studio su coppie di gemelli ha messo in luce che le caratteristiche dell'organismo a 80 anni dipendono percentualmente meno dall'ereditarietà che dall'ambiente. Il rapporto è di 30 a 70. D'altra parte, è confermato dai dati epidemiologici: se all'inizio del secolo l'aspettativa di vita media era sui 50 anni, ora, in Italia, siamo a 81 per le donne e a 79 per gli uommi. Questo successo è stato raggiunto dai progressi socio-economici e da quelli di una medicina ancora "tradizionale", che ha solo studiato i meccanismi genetici, ma non li ha ancora trasferiti nel campo delle cure sugli esseri umani». Tutti sognano di diventare centenari, voi ne avete previsto i costi? «Potranno essere alti, anche insostenibili, se i governi non si affretteranno a mettere in campo una serie di misure di medio e lungo periodo. In primo luogo, si tratta di creare servizi efficienti e di educare la popolazione, bambini compresi, a invecchiare correttamente». [g. bea]

Persone citate: Pier Ugo Carbonin

Luoghi citati: Italia, Roma