«La verità su Mauro è in un video»

«La verità su Mauro è in un video» Palermo, la sorella si oppone all'archiviazione e chiede nuove indagini sull'omicidio «La verità su Mauro è in un video» Caso Rostagno: documentava traffico d'armi, è sparito PALERMO. Una videocassetta che documentava un traffico di armi, scomparsa nel nulla, un omicidio ancora avvolto da «scenari oscuri»: Carla Rostagno non ci sta e insieme al suo avvocato Carlo Palermo sta studiando una «formale opposizione, anche se parziale», alla richiesta di archiviazione della procura sulla morte del fratello Mauro. «Le indagini debbono proseguire - ha detto ieri mattina, al palazzo di giustizia di Palermo dove è andata per leggere gli atti dell'inchiesta - Non è stata solo la mafia ad uccidere Mauro, l'input è arrivato da altri ambienti, gli elementi da approfondire sono ancora molti». «In passato - prosegue si è parlato di una videocassetta ed un'audiocassetta in cui erano state registrate le denunce di un traffico di armi. Sono certa che questi due documenti esistevano veramente, e qualcuno li ha cercati nella redazione della tv di Trapani in cui mio fratello lavorava. Lo avrebbero fatto nello stesso mo¬ mento in cui Mauro veniva assassinato». La richiesta di archiviazione mandata la scorso dicembre dalla procura di Palermo, riguarda gli otto indagati dell'omicidio di Mauro Rosiagno, assassinato la notte del 25 settembre del 1988 a Lenzi, in provincia di Trapani. L'indagine sulla pista interna, avviata tre anni fa con clamorosi arresti dalla procura di Trapani, si è afflosciata su deposizioni in contrasto tra di loro, molte provenienti da «pentiti». L'inchiesta è stata poi trasferita per competenza a Palermo. L'archiviazione è stata chiesta, fra gli altri, per il «guru» della comunità, Francesco Cardella, per la compagna di Rostagno, Chicca Roveri e per Monica Serra, accusati di favoreggiamento. Adesso Carla Rostagno vuole impedire che l'omicidio del fratello resti impunito e per questo motivo ha chiesto ai pm palermitani nuove indagini. Ieri. Carla Rostagno ha detto: «Faccio appello a chi potrebbe aiu¬ tare la magistratura a parlare o segnalare fatti e circostanze che possono chiarire i "misteri" in cui si avvolge la morte di Mauro». Ritiene inoltre che la mafia possa essere stata «usata» per commettere il delitto: «I mafiosi avranno avuto la loro parte nel fornire i killer. Perciò ritengo che la linea di indagine sulla quale si sta muovendo la procura di Palermo, e per la quale ci sono atti secretati, potrebbe portare a ottimi risultati». Carla Rostagno ha ((fiducia nella giustizia, anche se ha i suoi tempi, a volte troppo lunghi. Certo, non vorrei che il caso di mio fratello dovesse essere definito dopo vent'anni dalla morte, così come è stato per il giornalista Mario Francese, assassinato dalla mafia a Palermo nel 1979, e soltanto adesso si è riusciti a conoscere mandanti ed esecutori. Spero, con un pizzico di fortuna, che la vicenda di Mauro venga cbiusa prima possibile». Urio Abbate

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