Odissea bollo, in coda come sempre

Odissea bollo, in coda come sempre In Piemonte lunghe file davanti alle sedi Aci che non accettano il Bancomat Odissea bollo, in coda come sempre Nuovi ritardi nel pagamento in tabaccheria IL CASO RIVOLUZIONE DIMEZZATA TORINO ON c'è pace sul fronte del bollo auto, trasformato da operazione di routine in una rincorsa a gestori vecchi e nuovi, scandita da debutti continuamente rinviati a data da destinarsi. Il Piemonte non fa eccezione: la situazione è talmente mutevole che si impongono aggiornamenti periodici. L'ultimo bollettino risale a ieri e riguarda i tabaccai (500 a Torino, di cui 280 «lottizzati»): scomparsi gli annunci esposti nei giorni scorsi «Dal 15 febbraio bollo auto» hanno espletato le solite operazioni rispondendo con molti «non so» e qualche sospiro alle richieste dei clienti. Ma come, non doveva essere ieri il «D-Day», la data a partire dalla quale garantire la riscossione del bollo avvalendosi della rete telematica del gioco del Lotto per collegarsi direttamente e in tempo reale all'archivio del rninistero delle Finanze? Il rimpallo delle responsahilità ricomincia subito. «Problemi burocratici dalla Regione - taglia corto Romano Martinetti, presidente della Federazione italiana tabaccai (Fit) - anche saio preferisco parlare di presa in giro: mentre gli altri incassano, noi stiamo alla finestra...». Sarebbero? «Primo: è stato previsto per ogni tabaccheria un codice di identificazione, con inevitabili perdite di tempo per la distribuzione, mentre le altre regioni hanno ritenuto valido quello già assegnato dalla Lottomatica. Secondo: per autorizzare la Tesoreria regionale a prelevare settimanalmente gli importi della riscossione dal suo conto corrente, ogni esercente deve recarsi in banca e firmare una delega». «L'iter dell'operazione, dalla firma della delega all'attivazione della procedura di incasso, implica una quindicina di giorni - interviene Marisa Rizzitelli, dirigente Fit -. Altre regioni hanno aggirato il problema consentendo al tabaccaio di versare in una prima fase le somme alla Tesoreria tramite bonifico bancario. In altri casi, la medesima ha accettato di prelevare posticipatamente gli importi dai conti: in Piemonte non è stato concesso nulla di tutto questo». Accuse che in Regione rispediscono al mittente. «I codici Istat, necessari per identificare chi ha versato e chi no, saranno comunque indispensabiM dal prossimo anno per ogni Regione - replica Giovanni Tarizzo, responsabile del settore Tributi -. Noi preferiamo attribuirh subito. In ogni caso, sono già stati consegnati alla Lottomatica e alla Fit: non credo ci voglia molto a distribuirli». E i problemi sul fronte dei rapporti interbancari? «Quelle adottate dalle altre regioni sono soluzioni pericolose. Il versamento ad opera del tabaccaio tramite bonifico non è previsto per legge mentre il prelievo posticipato da parte della Tesoreria, presupponendo un amcchimento indebito per quanto temporaneo dell'esercente, creerebbe un problema con la Corte dei conti - precisa ancora Tarizzo -. In realtà la questione non si pone: secondo il San Paolo, nostro tesoriere, per l'operazione di delega bastano 48 ore. Non solo: da oggi (ieri per chi legge, ndr) ogni tabaccaio può fornire la delega contestualmente alla banca e alla Tesoreria via fax. Queste e altre informazioni possono essere richieste al numero verde attivato dalla Regione (800.66.77.88, 9-15,30), entro lunedì la situazione dovrebbe sbloccarsi...». A parziale consolazione, ieri è partita l'Aci: un'alternativa in più rispetto al versamento alle Poste o all'esattoria Conrit, prese d'assalto nei giorni scorsi. Sempre in tema di esattorie, la Gec nel Cuneese, la Caralt ad Alessandria e la Banca popolare di Novara garantiscono nelle otto province piemontesi la riscossione gratuita. Resta l'impaccio dei cittadini - soprattutto gli anziani - tallonati dalla scadenza del 28 febbraio e costretti a scegliere quello che ciascuno reputa U male minore: mettersi pazientemente in coda di fronte alle delegazioni dell'Automobile Club - dove peraltro non è concesso pagare con Bancomat - o calcolare l'importo da soli, affrontando le incognite di un bollettino postale che ricorda un «740» in miniatura? Ogni scelta comporta i suoi svantaggi. Atmosfera molto poco «europea», ieri, in alcune delle delegazioni Aci torinesi, dove a fronte delle maggiori opportunità di scelta si sono registrate le code degli anni passati: dall'agenzia di corso Francia a quella di via Fidia, passando per la sede centrale di via Giolitti, gente in attesa, fra rassegnazione e borbottìi a malapena contenuti. «E' incredibile che non si possa pagare con Bancomat - sbotta un automobilista in coda per pagare il bollo -. Mi è toccato uscire e andare a prelevare: mia vergogna». Possibile? «Le commissioni da pagare su ogni operazione sono troppo care spiega Guido Sciarillo, direttore della sede di corso Francia -. Da qui la decisione di accettare solo pagamento in contanti o tramite Acicarta...». Nelle agenzie si inganna il tempo chiacchierando: mentre ci si avvicina a piccoli passi verso la cassa, ciascuno elargisce ai compagni di sventura le informazioni di cui dispone per esperienza diretta in ottemperanza al mutuo soccorso che scatta fra i cittadini alle prese con le bizze del sistema. Fra commenti e brontolìi c'è persino il posto per qualche piccola dichiarazione di fede. «Vada per i tabaccai, ma alla fin fine io preferisco sempre pagare all'Aci», confessa mi anziano signore ai forzati del bollo. Ma la scelta non si pone, almeno per ora. Alessandro Mondo La Fit: bloccati dalla burocrazia La Regione: tutto a posto entro lunedì L'Automobile club «L'incasso con carte di credito ci costa troppo» Automobilisti in fila Ieri davanti a una delle sedi Aci di Torino. In Piemonte il pagamento in tabaccheria non è partito

Persone citate: Alessandro Mondo, Giovanni Tarizzo, Guido Sciarillo, Marisa Rizzitelli, Romano Martinetti, Tarizzo

Luoghi citati: Alessandria, Novara, Piemonte, San Paolo, Torino