Le cento Cernobìl dell'incubo russo

Le cento Cernobìl dell'incubo russo Nove milioni di persone vivono da anni in zone contaminate e i rischi si moltiplicano Le cento Cernobìl dell'incubo russo Laghi atomici, armi micidiali, scorie e centrali MOSCA NOSTRO SERVIZIO Una nave è ancorata nelle acque del Pacifico. Un gruppo di marinai spinge a fatica barili di metallo e li butta nel mare. I barili si rovesciano nell'aria e sprofondano con una fontana di schizzi nell'acqua, dove rimarranno per sempre. Dentro ci sono scorie radioattive. Queste inirnagini, fumate l'anno scorso da Grigorij Pasko, un giornalista di Vladivostok, hanno fatto il giro del mondo. Pasko è ora in carcere e viene accusato di alto tradimento per avere come recita l'atto di accusa - «spiato per una compagnia televisiva giapponese». Il caso ha attratto l'attenzione di tutte le organizzazioni internazionali, ma in patria viene quasi ignorato. La Russia flagellata dalla crisi economica non vuole sapere che Cemobil non è il passato e nemmeno il futuro. E' il presente. Nove milioni di persone vivono da 13 anni in territori contarriinati, dove metà dei neonati sono ritardati mentali e il cancro alla tiroide è comune come l'influenza. Ma ci sono decine di ininiCernobil scoppiate in silenzio da Murmansk a Vladivostok. Il lago Karachaj, dove per anni sono state scaricate le scorie radioattive, oggi è pari, dicono gli specialisti, a 100 Cernobil. Ma questo è almeno un caso che attrae l'attenzione del pubblico, che riceve seppur scarsi finanziamenti. Ci sono altri tre «laghi» sotterranei che minacciano di contarninare i maggiori fiumi russi: il Volga, l'Ob e l'Enissej. Per decontarninare il solo Enissej - che potrebbe avere i mesi contati - ci vogliono 200 miliardi di dollari. Il bilancio complessivo del Paese per il '99 è di 20 miliardi e solo lo 0,53 per cento è destinato alla tutela dell'ambiente. E la Russia, unica al mondo, continua a pompare scorie radioattive liquide sottosuolo: costa meno. Per riconvertire, sanare o smantellare tutti gli impianti ereditati dall'economia sovietica, che per l'80 per cento era militarizzata, ci vogliono poi somme impensabili. Nei porti del Nord e dell'Estremo Oriente rimangono fermi 100 sommergibili nucleari ancora attivi. Per renderne inoffensivo uno solo ci vogliono 10 milioni di dollari. Altrimenti prima o poi cominceranno a perdere radioattività che con le correnti potrebbe fare il giro del globo. Secondo il vicepresidente del Comitato per la difesa della Duma Alexej Arbatov, si tratta di «un centinaio di Cernobil galleggianti». E' una parola che ritorna in continuazione, questa. Come metafora, ma anche come termine tecnologico. In Russia sono infatti ancora pienamente attivi 11 reattori Rbmk «tipo Cernobil» e il governo prevede di costruirne altri 7 entro il 2005. Teoricamente avrebbero dovuto essere resi più sicuri dopo l'incidente dell'86. Ma nel 1998 l'incremento di guasti piccoli e grandi nelle centrali atomiche russe è stato del 10 per cento e la maggior parte di questa statistica riguarda proprio l'Rbmk. Quanti poi siano stati davvero, gli incidenti, forse non si saprà mai. Solo qualche mese fa si è scoperto che nel '79 c'era già stato un guasto «tipo Cernobil» alla centrale di Pietroburgo. Il 1980 ha registrato nella città un'impennata di nascite con malformazioni. Secondo gli specialisti, se all'epoca se ne fosse parlato, forse la catastrofe nucleare del secolo non sarebbe avvenuta. Ma c'è stato silenzio, prima e dopo Cernobil. Silenzio delle autorità, ma anche indifferenza della popolazione, stanca dei troppi orrori del passato e del presente. Nei cataloghi dell'Internet russo la voce «ecologia» è assente, c'è solo la rubrica «natura», dove i siti più popolari trattano le previsioni del tempo, l'allevamento dei pesciolini rossi e la dieta dei criceti. Di Cernobil nemmeno una parola. [a. z.] Su Internet la centrale ucraina non esiste, c'è la voce «natura» ma si parla solo di animali e meteorologia «Affittiamo centrali nucleari galleggianti ma nessuno pensa ai pericoli»

Persone citate: Arbatov, Pasko

Luoghi citati: Estremo Oriente, Mosca, Murmansk, Pietroburgo, Russia, Vladivostok