FALO' E LIBERTA'

FALO' E LIBERTA' RICORRENZE FALO' E LIBERTA' //17febbraio nelle Valli Valdesi COME ogni anno i valdesi ricordano il 17 febbraio 1848, il giorno dell'avvenuta emancipazione civile. La firmò Carlo Alberto sottoscrivendo le Lettere Patenti. E da allora, insieme agli ebrei, i valdesi divennero cittadini. Per loro si aprì una stagione di impegno e di evangelizzazione con scuole aperte a tutti e opuscoli promozionab. Volevano, ieri come oggi, uno Stato laico e una fede Ubera da retoriche religiose, la democrazia parlamentare e un'etica personale basata su una coscienza consapevole delle proprie azioni. In fondo, le stesse cose che ribadiscono oggi, a 150 anni dall'Editto di Emancipazione. I valdesi sono sempre così: un misto di politica e di storia. E il «17 febbraio» lo evidenzia. La tradizione vuole che si accendano i falò, fuochi di gioia, la sera del 16 e che intorno vi si raduni la gente per cantare insieme, primo fra tutti, il «Giuramento di Sabaud», una specie di inno nazionale valdese che ricorda il patto fra ufficiali e soldati protestanti, tornati in Val Pellice con il Rimpatrio del 1689. Ognuno delle centinaia di falò che ricamavano le montagne delle tre valli valdesi (Pellice, Chisone e Germanasca) aveva un suo modo di stare insieme. Oggi ce ne sono di meno, ma lo spirito conviviale popolare di un tempo resta e si vede il giorno dopo, al pranzo ufficiale della parrocchia locale. E la sera i giovani trattengono il pubblico con un pezzo teatrale: a Luserna si rappresenta (ore 21, sala Albarin di San Giovanni) «I fucili di madre Carrar»; a Torre Pellice (ore 20,45 ai Coppieri) «L'importanza di chiamarsi Ernesto» di Oscar Wilde; a Villar Penice (ore 21 al tempio) la commedia brillante «I milioni dello zio Petroff». Fino agli Anni Cinquanta, le filodrammatiche presentavano un teatro storico che ricordasse le vicende dell'epica valdese e, le corali, le famose complaintes (ballate). Quest'anno infine, verrà inaugurato L'Archivio storico della Tavola Valdese con sede centralizzata a Torre Pellice. Vi si conserva già tutta la documentazione della vita delle chiese valdesi, alle quali si aggiungeranno gli archivi dei metodisti, dei battisti e delle Chiese cristiane Ubere: tutto il protestantesimo itaUano raccogUerà a Torre Penice la propria storia, un gesto che unifica la memoria e indica la strada di collaborazioni future fra i diversi rami deUa famiglia protestante itaUana. Bruna Peyrot

Persone citate: Albarin, Bruna Peyrot, Carlo Alberto, Oscar Wilde, Petroff, Villar Penice

Luoghi citati: Luserna, Torre Pellice, Torre Penice