Ora tocca a Marte

Ora tocca a Marte Ora tocca a Marte L'astronauta William Anders ci parla dei prossimi traguardi spaziali e rievoca la sua grande impresa del 1968, quando circumnavigò la Luna ■ N principio Dio creò il cielo e I la Terra. E la Terra era inI forme e vuota, e le tenebre erano sulla faccia dell'abisso...». La voce è di William A. Anders, 35 anni, pilota del veicolo lunare di Apollo 8. Sono le 21 e 30 del 24 dicembre 1968: una data storica per l'astronautica-e per le grandi imprese compiute dall'uomo nel corso del millennio che sta per concludersi. E' il Natale della Luna. Tre uomini, per la prima volta, girano attorno a un corpo celeste che non sia la Terra. «In quel periodo d'oro, le missioni spaziali le ho vissute un po' tutte» - ricorda Bill Anders, tuttora impegnato in questo settore presso la LockeedMartin, rispondendoci via Email - «Ero diventato astronauta della Nasa dal 1963, e sapevo di avere buone probabilità di volare in una delle prime missioni Apollo. Ma non avrei mai immaginato di viaggiare su quella che avrebbe tradotto in realtà il romanzo di Jules Verne Dalla Terra alla Luna. Per me, essendo un fisico, era persino più eccitante l'idea di essere tra i primi tre esseri umani a sganciarsi dall'attrazione gravitazionale terrestre e a dirigersi verso la Luna, che non di mettervi piede direttamente». Non c'è affatto invidia nelle parole di «Bill», che non è più tornato nello spazio, ma che venne scelto come pilota di riserva della storica «Apollo 11»: questo incarico poteva schiudergli le porte per una missione di allunaggio, con Apollo 13 o 14. Aveva appeso la tuta al chiodo nel 1971 per dedicarsi a una carriera manageriale, dapprima presso una Commissione di studi sull'energia atomica, poi tornando al vecchio amore per l'aviazione alla «General Electric», poi ancora come presidente della «Textron» e poi come direttore della «General Dynamics», grande azienda aerospaziale, famosa come costruttrice dei razzi «Atlas». «Un giretto sullo Shuttle come ha fatto Glenn?» - dice il pilota di Apollo 8 - «Non ci ho mai pensato seriamente. Lui ha fatto bene, la sua tenacia e la passione per lo spazio meritavano qualcosa in più delle tre orbite sulla Mercury. Personalmente non gli invidio il Volo sullo Shuttle, ma la salute che ha a quasi 80 anni. Sta meglio di me che ne ho 65... Io ho fatto solo un'orbita e mezza attorno alla Terra e dieci attorno alla Luna e mi ritengo soddisfatto». «La nostra missione» - prosegue Anders - «E' stata una delle più rischiose in assoluto. Fummo infatti gli unici a fare un viaggio dalla Terra alla Luna con il solo veicolo Apollo e senza il LEM, il veicolo per l'allunaggio. Se ci fosse capitato un incidente come ad Apollo 13, saremmo stati spacciati, mentre Lovell, con il quale avevo volato, Fred Haise che era mia riserva in Apollo 8, e Jack Swigert, si salvarono rifugiandosi nel Lem». A proposito, all'epoca qualcuno la definì un semplice passeggero a bordo dell'Apollo 8. Lei infatti rivestì ufficialmente il ruolo di «pilota del modulo lunare», ma in quel volo il LEM non c'era... «Mi definirono in parecchi modi, e mi affibbiarono l'etichetta di Space Rookie, il neofita spaziale. Ero infatti al mio primo, e unico, volo spaziale. Ma i polemisti potevano dire quello che volevano: tutta la lunga fase di addestramento a Terra prima della missione è infatti servita per coloro che sono sbarcati nei voli successivi, e il mio ruolo a bordo dell'A- pollo era lo stesso, di tipo scientifico, dei piloti dei LEM che hanno avuto l'opportunità di allunare. E anche per loro, come per me, c'era da lavorare: sull'Apollo erano necessari tre uomini impegnati di continuo, altrimenti era meglio restare a Terra». Pensa che sia utile tornare sulla Luna? «Credo di sì. La Luna è vicinissima a noi in termini di distanze astronomiche, e la faccia nascosta permetterebbe eccezionali osservazioni di stelle e galassie. Ma il futuro della conquista spaziale è Marte, ed è giusto che sia così. Ci sono troppi misteri intatti, ed è una tappa che l'umanità vuole superare, proprio perché ancora non raggiunta. Io stesso ho lavorato su progetti di razzi a propulsione nucleare, che se diventeranno realtà, potranno ridurre di molto i tempi di un viaggio a Marte. [a. 1. e] Anders: nel '68 circumnavigò la Luna «La Luna prima tappa per poter raggiungere il Pianeta Rosso»

Persone citate: Atlas, Bill Anders, Fred Haise, Jack Swigert, Jules Verne, Lovell, Space, William A. Anders, William Anders