Luna, biglietto di andata e ritorno di Antonio Lo Campo

Luna, biglietto di andata e ritorno reti costoso Luna, biglietto di andata e ritorno IN PROGETTO COLONIE-LABORATORIO RICORDATE la serie di telefilm «Spazio 1999»? Era uno scenario fantascientifico di battaglie interplanetarie, con astronavi grandi cerne transatlantici e dischi volanti che avevano come punto di riferimento la «Base Luna». Trent'anni dopo, nel 1999, ci siamo per davvero, e anche se qualcuno all'epoca aveva ipotizzato un futuro più o meno simile a quello di «Spazio 1999», nella realtà ne siamo piuttosto lontani. Dopo le missioni Apollo tra il 1969 e il 1972 la Luna poteva diventare una base per far decollare e allunare astronavi dirette ad altri pianeti, o per collegare stazioni spaziali simili a quella che dalle scorse settimane si sta montando in orbita terrestre. Attualmente invece il maggior interesse per l'esplorazione interplanetaria è rivolto a Marte, come dimostra il lancio di un'altra sonda della Nasa, la quarta di una serie di quindici, che l'ente spaziale americano si appresta a inviare verso il Pianeta Rosso entro il 2007. E la «Base Luna»? Un anno fa fu lanciata la sonda «Lunar Prospector», che ci ha dato la conferma dell'esistenza di ghiaccio ai poli, aprendo le porte a nuovi scenari per un futuro ritorno con installazione di basi abitate. E trent'anni fa invece, alla Nasa venivano presentati ufficialmente da Deke Slayton, all'epoca capo degli astronauti, coloro che avrebbero conquistato la Luna nel luglio successivo, vale a dire Armstrong, Aldrin e Collins. In attesa delle celebrazioni del trentennale di quella storica impresa spaziale, molti si chiedono se sulla Luna si tornerà presto, o se tutto (a cominciare dai finanziamenti) è rivolto a Marte e alla Space Station. Progetti concreti non ce ne sono. Alla Nasa non è nemmeno in programma una nuova sonda-robot da inviare verso il nostro satellite; gli unici che stanno pensando seriamente alla Luna sono i giapponesi dell'A- genzia Isas. I progetti si possono trovare su Internet nei siti Nasa o dell'Accademia Internazionale di Astronautica. Ma sono tutte proposte, alcune delle quali molto interessanti, in attesa di diventare un giorno realtà. Nel frattempo c'è già chi ha proposto di ripartire per la Luna subito, con le tecnologie esistenti e a costi ridotti, come la ex «General Dynamics», incorporata nella «Lockeed Martin», che sponsorizza così il suo potente stadio «Centaur» che da anni lancia sonde interplanetarie. Poiché oggi non esiste al mondo un vettore potente come il Saturno 5 delle imprese Apollo, l'idea è di sfruttare lo Space Shuttle e i lanciatori Titan 4: la navetta porterebbe in orbita terrestre il veicolo di allunaggio, una sorta di LEM più grande di quelli degli Apollo, che può allunare automaticamente, sia la strumentazione scientifica. Un Titan 4 con in cima uno stadio «Centaur» farebbe agganciare quest'ultimo al LEM per imprimergli la spinta sufficiente per farlo scendere sulla Luna. Due missioni automatiche porterebbero sulla Luna diverse tonnellate di strumentazione (stazione geologica, telescopi ottici, pannelli solari, sismografi, viveri e combustibile), prima di una terza missione che comprenderebbe due voli shuttle: il primo porterebbe in orbita terrestre il «LEV» (Lunar Excursion Vehicle), simile al vecchio LEM, e una capsula conica con due astronauti che poi si aggancerebbe al LEV. Uno stadio «Centaur» li sospingerebbe poi verso la Luna. Costo del progetto: 16 miliardi di dollari. Ma finora, anche se questa è la proposta più interessante tra quelle a breve e medio termine, non se n'è fatto nulla. C'è anche chi propone di rispolverare i progetti dei propulsori nucleari figli del «Nerva» degli Anni 70, o come quello del più recente «Climberwind» del dipartimento della difesa americano. Il «Syntesis Group» Usa assicura che un'astronave di 130 tonnellate verrebbe inserita entro due giorni in orbita lunare con a bordo quattro astronauti grazie alla potenza di un motore formato da un «cuore nucleare» con propellente formato da uranio e grafite che produrrebbe 14.650 megawatt di potenza a 2500 gradi kelvin. Anche Carlo Rubbia ha presen- tato un progetto per un propulsore nucleare da utilizzare per viaggi interplanetari, che sfrutterebbe la fissione dell'americio 242. Ma oltre ai progetti che riporterebbero sulla Luna gli astronauti, ve ne sono altri che vanno oltre e riguardano le basi permanenti. Non si tratterà di basi con cupole eli vetro collegate da lunghi corridoi come quelle dei film di fantascienza, ma da moduli abitativi simili a quelli che formeranno la stazione spaziale orbitante, e da pannelli solari che verranno appoggiati sul suolo selenico. I moduli abitativi verranno semisepolti nel terreno, che provvederà all'isolamento e alla schermatura dalle radiazioni. I costi possono essere molto bassi: non essendo abitati durante il tragitto TerraLuna, potranno sfruttare la propulsione elettrica o solare-elettrica, e raggiungere la Luna anche in tempi lunghi (3-4 mesi), con sistemi molto economici. I costi elevati riguarderebbero soltanto il grosso motore a razzo, certamente di tipo chimico, che dovrà farli discendere sulla superficie, ma il vantaggio di un progetto di questo genere è di usare moduli standardizzabili e quindi di sfruttare riduzioni di costo legate alla costruzione in piccola serie. La base potrà poi essere ampliata con moduli-laboratorio, magazzini, officine e moduli abitativi piti ampi. Si potrà espandere sulla superficie e sotto di essa con altri moduli costruiti sul posto con tecnologie più tipiche dell'ingegneria civile che di quella aerospaziale. Progetti interessanti dunque ne esistono, dalle semplici missioni ai primi avamposti. Bush, a vent'anni dal primo sbarco lunare, nel 1989, lanciò la corsa a Marte e il ritorno alla Luna, parlando di missioni con equipaggio. Ora, trent'anni dopo Apollo 11, ci si attende qualcosa di nuovo da Clinton. Antonio Lo Campo «Il nostro satellite è un ottimo posto per osservare stelle e galassie» «Un razzo nucleare ridurrebbe di molto i tempi dei voli spaziali»

Persone citate: Aldrin, Armstrong, Bush, Carlo Rubbia, Clinton, Slayton, Space

Luoghi citati: Usa