La saga mediocre dei piccoli bugiardi

La saga mediocre dei piccoli bugiardi La saga mediocre dei piccoli bugiardi oltre un anno abbiamo assistito, con l'ironico, scettico distacco di chi non è parte in causa, alle disavventure del gran bugiardo Clinton. E adesso il Presidente, non solo bugiardo ma spergiuro, è stato assolto dal tribunale supremo del Senato e dalla stragrande maggioranza degli americani. Sembra che nel caso la bugia paghi o non penalizzi troppo: anche perché riguarda comportamenti di natura privata, ininfluenti per la vita della nazione. Gli italiani certo non si scandalizzano di questo finale, e non soltanto per inveterata indulgenza circa le debolezze della carne o per connaturato cinismo. Il fatto è che seno avvezzi ai piccoli bugiardi che imperversano nella vita pubblica e su temi di ben altro rilievo. Non bisogna andare tanto lontano per sincerarsene. Vi ricordate del «mitico» Ocalan? A parte il deputato comunista che lo ha scortato dalla Russia in Italia, comicamente fiero del suo «beau geste», non si è mai saputo davvero come sia andata. Non.ha*.aiutato a capire il presidente del Consiglio che si è prodotto in più parti, proclamando l'esule^GÙrdo, a giorni alterni, strenuo combattente per la libertà e irricevibile terrorista. Vi ricordate della legge sull'immigrazione che avrebbe dovuto instaurare un nuovo corso, dare qualche certezza sulla controversa materia? Con sovrana impudenza la signora Jervolino annuncia una sanatoria di fatto per 250 mila immigrati. La regola dei flussi periodici e controllati viene travolta da un empito di rugiadosa bontà, indistinguibile da una rassegnata impotenza. Promette - un'altra volta che il vaglio sarà severo, sui tempi dell'ingresso, sulla disponibilità di casa e lavoro. Come crederle? Basta sentire un poliziotto o un magistrato che parla a cuore aperto per capire che si tratta di pura insensaI tezza. Basta vedere, nelle j immagini ricorrenti alla tivù, in quali rifugi subumani vivano molti immigrati che già fruiscono di un regolare permesso di soggiorno per dare il giusto peso alle parole ministeriali. Prendiamo, ancora, la legge elettorale che la maggioranza sta preparando. E' apprezzabile che vi si ponga finalmente mano, che si ipotizzi per il Paese un governo più autorevole ed efficace, messo al riparo dalle imboscate che si annidano dietro ogni cespuglio o cespo, vegetale e vegetativo. Ma rende sospettosi il fatto che aderiscano al progetto, con apparente nonchalance, forze politiche fino a ieri tenacemente attaccate al proporzionale. A nessuno sfugge che sono state trascinate da un referendum di cui si proclama tuttavia l'inutilità e si continua a procrastinare la data. Salvo a deprecare l'affollamento a imbuto cori le elezioni europee, amministrative e presidenziali. In questa carrellata, non incontriamo il machiavellismo, la superiore astuzia finalizzata a grandi risultati, ma la furbizia da pinanerottolo e da cortile. Manca una prospettiva forte, il gusto delle scelte coraggiose, si vive simulando e dissimulando alla giornata, si aspettano i benefici influssi dello Stellone che magari adesso si propende a chiamare Europa. E ci si stupisce dello scollamento tra società e politica, del calo progressivo di votanti. Paventando un referendum che non sarà un toccassana, ahimè, ma potrebbe dare un salutare scossone, interrompere la saga mediocre dei piccoli bugiardi. Lorenzo Mondo do

Persone citate: Clinton, Jervolino, Lorenzo Mondo, Ocalan, Stellone

Luoghi citati: Europa, Italia, Russia