Varsavia cancella Yalta

Varsavia cancella Yalta L'annuncio del governo polacco, scontato il sì del Parlamento Varsavia cancella Yalta //12 marzo l'adesione alla Nato VARSAVIA. La Polonia intende formalizzare l'adesione alla Nato il prossimo 12 marzo, consegnando a Washington tutti i documenti necessari. Lo ha annunciato il portavoce del governo, Jaroslaw Sellin. Ma l'ambasciatore americano Daniel Fried, che assieme al ministro della Difesa polacco, Janusz Onyszkiewicz, ha presentato ieri un nuovo sistema computerizzato di gestione della difesa aerea, non ha confermato. Il diplomatico si è limitato a dire che «molto probabilmente avverrà nella metà di marzo». Secondo Sellin, il Parlamento di Varsavia discuterà mercoledì prossimo l'ingresso nella Nato, ed è scontato il sì dei deputati. Quindi il presidente Kwasniewski firmerà la documentazione che sarà presentata il 12 marzo al segretario di Stato, Madeleine Albright. La Polonia diverrebbe così il primo Paese ex comunista a entrare nel Patto Atlantico. [Agi] GLI storici saranno probabilmente combattuti tra due date quando dovranno fissare la definitiva cancellazione degli accordi di Yalta, la fine accettata notarialmente degli effetti della seconda guerra mondiale. Ma anche il tramonto irreversibile, l'Armageddon delle illusioni imperiali russe nei secoli dei secoli. Sarà, quel giorno, il 17 febbraio 1999, data hi cui il Parlamento polacco, il resuscitato Sejm pre-comunista e post-zarista ratificherà solennemente l'accettazione dell'«invito» del Segretario della Nato a entrare a far parte di quest'alleanza militare? Oppure sarà il 12 marzo 1999, giorno hi cui la Polonia formalizzerà l'adesione alla Nato consegnando a Washington tutti i documenti necessari? La differenza di meno di un mese è comunque irrilevante di fronte alla portata epocale dell'evento che, in dieci anni, ha portato un Paese chiave degli equilibri europei - la Polonia, appunto - da una allora possente alleanza militare (il Patto di Varsavia) a quella che le era contrapposta. Ma gli storici non potranno parlare di un cambiamento di campo. Per la semplice ragione che, nel frattempo, quell'altro campo è sparito, si è disintegra¬ to, è soltanto mi ricordo. Non solo: è un ricordo anche la potenza che quel campo aveva creato e sosteneva e imponeva. L'Unione Sovietica è sparita anch'essa. E quel che resta della Russia è costretta a mercanteggiare addirittura mia dilazione di qualche anno - dieci per l'esattezza - per l'ingresso nella Nato delle radici storiche stesse della Russia, cioè dell'Ucraina. Nel frattempo molte cose accadranno nella direzione che il vettore polacco oggi indica perentoriamente. Entreranno nell'Alleanza Atlatica - è già deciso - la Repubblica Ceka e l'Ungheria. E c'è già in coda la seconda ondata, della Slovenia, della Ro¬ mania, di qualcuna delle repubbliche baltiche. Poi sarà la volta della Bulgaria, finché finalmente si entrerà nel vivo di quella che fu la Russia pre-comunista e si potrà porre mano al suo definitivo - si pensa - smantellamento nel «lungo periodo». Nessuno, in questi anni, ha spiegato con tanta chiarezza, come il «polacco» Zbigniew Brzezinski, le ragioni di fondo, le uniche esistenti, che spiegano questa avanzata a Est della Nato. Il resto della discussione (quasi tutta americana, perché l'Europa ha taciuto) è stato composto di chiacchiere ingannevoli. Ciò che sta accadendo è appunto - come dice Brzezinski l'avvio di una nuova geostrategia per il controllo dell'Eurasia. Un'equazione che sarà risolta solo disintegrando la Russia attuale, integrando la sua parte europea e lasciando alla partita tra America e Cina tutto ciò che sta oltre gli Urali. Resta solo da chiedersi se tutto ciò è nell'interesse dell'Europa. E' da constatare che - secondo un autorevole sondaggio d'opinione - il 70 per cento dei russi, dopo nove anni dalla fine del comunismo e dal crollo del Muro di Berlino, non crede a un atteggiamento amichevole, e neppure neutrale, dell'Occidente verso la Russia. Giuliette Chiesa Il presidente polacco Aleksandr Kwasniewsky

Persone citate: Aleksandr Kwasniewsky, Brzezinski, Daniel Fried, Giuliette Chiesa, Janusz Onyszkiewicz, Kwasniewski, Madeleine Albright, Sellin, Zbigniew Brzezinski