Ferrovie, Treu difende le misure antiprotesta

Ferrovie, Treu difende le misure antiprotesta Il ministro ricorrerà contro il Tar del Lazio Ferrovie, Treu difende le misure antiprotesta ROMA. Il ministero dei Trasporti farà ricorso contro la sentenza del Tar del Lazio che ha considerato illegittima l'ordinanza di riduzione (da 48 a 24 ore) dello sciopero dei capistazione proclamato dall'Ucs - il sindacato autonomo ferroviario - dal 15 al 17 dicembre scorso. «Il Tar va rispettato - ha dichiarato il ministro Tiziano Treu ma noi abbiamo fatto una ordinanza sulla base di una delibera della commissione di garanzia, organo istituzionalmente preposto alla tutela degli utenti». «La commissione - ha ricordato Treu - ha stabilito l'ilhceità degli scioperi superiori alle 24 ore nel settore dei trasporti nella convinzione che questo termine sia nel rispetto della legge e, soprattutto, che significhi garantire il servizio per i cittadini stanchi di scioperi selvaggi». In linea con la posizione del ministro si è ovviamente schierata la «Commissione di garanzia per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali». In un comunicato stampa i giuristi della commissione guidata da Gino Giugni hanno affermato che il Tar può esprimere il proprio parere, ma è proprio alla commissione che spetta decidere quali devono essere i servizi minimi da garantire nell'esercizio del diritto di sciopero. E al Tar hanno ribadito ancora una volta che nel settore trasporti gli scioperi non possono durare più di 24 ore. In generale, a proposito della legge sugli scioperi nei servizi pubblici, Treu ha auspicato una rapida riforma. «E' a questo punto evidente - ha affermato la necessità di definire, in tempi brevi, un testo di modifica della legge 146 che dia chiare indicazioni sul ruolo della commissione di garanzia e su tutti gli aspetti che non è stato possibile definire, per ovvi motivi, al tavole delle regole». «Spero - ha concluso Treu - che il sindacato dei capistazione si sieda al tavolo che abbiamo messo in piedi con le altre organizzazioni sindacai e sottoscriva il patto del 23 dicembre: nel rispetto delle regole il dialogo è sempre possibile». Nella «querelle» sugli scioperi è intervenuto anche il partito della Rifondazione comunista: Ugo Boghetta e Giovanni Russo Spena, in una lettera ai presidenti della Camera e del Senato, hanno chiesto un immediato incontro con la Commissione di garanzia «in merito alla praticabilità del diritto di sciopero e sulla libertà sindacale». I due parlamentari lamentano che «stanno arrivando ai ferrovieri e ai sindacati che hanno effettuato proteste, come ai sindacati che hanno sostenuto gli scioperi delle Rsu, sanzioni per centinaia di milioni in riferimento a proteste sindacali che la Commissione di garanzia ha ritenuto di sanzionare». E secondo i due parlamentari, visto che tali delibere inerenti le sanzioni hanno tutte la stessa data (primo ottobre 1998), «ciò potrebbe significare la volontà di attaccare il diritto di sciopero, i sindacati e le Rsu». [r. e. s.]

Persone citate: Gino Giugni, Giovanni Russo Spena, Tiziano Treu, Treu, Ugo Boghetta

Luoghi citati: Lazio, Roma