Pay tv, Murdoch prende tempo

Pay tv, Murdoch prende tempo Il gruppo si sente ostacolato dalla norma che fìssa il tetto del 60% ai diritti sul calcio Pay tv, Murdoch prende tempo Resta in Italia e rivede l'accordo Stream ROMA. Non suona la ritirata. Anzi parte al contrattacco. Il re dolio tv Rupert Murdoch rosta in Italia, non ha rinunciato a comprare dalla Telecom l'80% di Stream e pensa ancora a sfondare nella televisione a pagamento via satellite. «Non si è ritirata dal negoziato con Stream che è tuttora in corso» fa sapere un portavoce della News Corp Europe, il braccio operativo continentale guidato da Letizia Moratti. Ed è la Moratti a negare elio sia stato sottoscritto un patto con la concorrente Canalplus (che in Italia controlla Telepiù) per l'abbandono dell'Italia o la spartizione del mercato europeo. Alla stessa Moratti tocca spiegare ai senatori della commissione Lavori Pubblici le posizioni del gruppo che si sente ostacolato dal decreto legge con il limite al 60% per l'acquisto dei diritti di trasmissione delle partite di calcio. La commissione ha avviato una serie di audizioni prima di pronunciarsi sul provvedimento. Murdoch sembra aver preso atto della situazione che si è creata e delie nuove regole antitrust: così sta rinegoziando l'intesa con la Telecom. In pratica, slitta la firma del contratto definitivo per l'acquisto di Stream finora attesa entro oggi. Come finirà? La grande guerra della pay tv è in coreo. Murdoch sta rivedendo il piano industriale e quindi sta valutando fino a che punto gli conviene restare in Italia. «Se deciderà di non investire più nella tv digitale sarà soltanto per problemi politici e per l'ostilità che gli è stata dimostrata» afferma Miro Allione, presidente di Stream, definendo «iniquo» il decreto. In una conferenza stampa, Allione ha presentato il suo prodot- to: un pacchetto di canali tv a pagamento, 20 canali via satellite (e 30 via cavo) di pay per view (cioè film ed eventi acquistabili singolarmente), programmi interattivi (ovvero dialogo con il televisore). Ogni vanto di Stream è una frecciata ada concorrente Telepiù: dalla rapidità dell'innovazione ai conti. Aldone ammette investimenti (di fatto perdite) per 710 miliardi in cinque anni, ma parla di 2.500 miliardi scuciti da Canalplus per far crescere la sua Telepiù. Per ora la tv a pagamento costa tanti soldi a tutti e dà poche soddisfazioni. Ma promette affari fantastici. La penetrazione in Italia è pari al 5% contro una media del 20% dei Paesi sviluppati, osserva John Lack, direttore generale di Stream. La sua società è soddisfatta per i 135 mila abbonati contro gli 800 mda di Telepiù («ma ottenuti in sei anni») e nel 1998 la pay per view ha registrato mezzo milione di acquisti. I due concorrenti si combattono sul piano commerciale, su quello tecnologico, sui contenuti, in una logorante battaglia di parole. E con la carta bollata: dopo aver fatto un ricorso all'Antitrust accusando Telepiù di abuso di posizione dominante, Stream è pronta «se necessario» a rivolgersi «anche a Bruxelles» cioè ada Commissione europea. E si profila per giugno la rottura dell'accordo con Telepiù per la diffusione dei suoi canali via cavo. Ma Stream attende di conoscere il futuro assetto proprietario. Quale sarà effettivamente il ruolo di Murdoch? Arriveranno altri soci? Ci sarà posto per la Rcs di Cesare Romiti che ha confermato martedì contatti con Murdoch ma anche con Telepiù? «C'è una fda di investitori pronti e interessati a Stream» afferma Allione. C'è però attesa per l'esame del decreto legge con il tetto per i diritti del calcio. La Moratti chiede di non limitare le regole antitrust al calcio. Ma il sottosegretario alle Comunicazioni Vincenzo Vita obietta che il calcio rappresenta d settore più importante per l'attività delle pay tv mentre per il cinema esiste una «varietà di diritti» tale da non porre problema per la tutela della concorrenza. [r. ipp.l E' slittata la firma Allione: se deciderà di andarsene, sarà per ragioni politiche §l||||l Letizia Moratti, presidente della News Corp Europe Nella foto piccola a destra, Rupert Murdoch

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Roma