«E' ridicolo» «Inquietante» di P. Poi.

«E' ridicolo» «Inquietante» L'AVVOCATO E L'ANTROPOLOGA «Inquietante» «E' ridicolo» De Pace: cancella 30 anni di lotta Magli: i magistrati sono maschilisti «E se questa ragazza avesse indossato una minigonna, allora cosa sarebbe stata, una provocazione?». Per l'avvocato mdanese Anna.Maria Bernardini De Pace la sentenza della Cassazione «è semplicemente inquietante». Ci spieghi perché. «Guardi, la legge parla chiaro. E mi fa arrabbiare d fatto che ne festeggiamo proprio oggi i due anni della riforma con una sentenza del genere. Adora, la legge dice che "chiunque con violenza o minacce costringe... eccetera". Si parla cioè esplicitamente di violenza e minacce. E' possibde che quest'uomo l'abbia in qualche modo costretta a togherli, questi jeans, no? Ma è anche previsto d caso in cui la dorma presta un consenso "coatto", è cioè costretta a subire d rapporto sessuale. D'altra parte, all'epoca dei fatti lei aveva appena 18 anni, lui invece 45. Ma facciamo anche un altro caso: la ragazza è d'accordo, poi ci ripensa e dice no. Anche in questa circostanza, il consenso deve durare fino all'ultimo: lei ha tutto U diritto di rifiutare. La legge definisce stupro i rapporti sessuali che vanno contro U volere di lei. Se lei avesse dato un consenso solo iniziale, sempre stupro sarebbe». I giudici hanno scritto che questo tipo di pantaloni non si possono sfilare «nemmeno in parte, senza la codaborazione di chi d porta». «Rispondo ai giudici che esistono jeans di troppi modelli per poter stabilire che li puoi togliere solo tu che li indossi. Dopodiché, io questa sentenza non l'ho letta interamente, mi baso esclusivamente sull'unica parte che per ora ne conosciamo. Ma se le cose stanno veramente così, adora io ritengo che questi giudici abbiano cancedato in un sol colpo trent'anni di battaglie civili, sociali e giuridiche a favore dede donne». [bru. gio.l Ida Magli, lei è antropologa e attenta studiosa dell'evoluzione deda nostra società. Come reagisce davanti a una sentenza come questa? «Siamo ad'assurdo, è una sentenza dettata da inconsapevole maschilismo. Di solito i magistrati tengono conto del più debole, tendono a schierarsi dalla sua parte, quando si tratta di violenze fisiche in generale. Ma quando si trovano di fronte a un caso di violenza sessuale, spesso mutano atteggiamento, come conferma ora la Cassazione. Nutrono dubbi suda parte più debole, la donna. Forse si tratta di un desiderio inconscio di assolvere i maschi». Nei primi due gradi, però, hanno prevalso le ragioni deda donna... «Dd'atti, io non voglio generalizzare, dico solo che si nota un filo conduttore in certe sentenze, emanate in posti diversi e in epoche differenti. In questo caso bisogna anche tenere conto di un fattore, diciamo, tecnico». Quale? «Come si può stabilire se i jeans possono o meno essere tolti con la forza? Che cosa bisogna fare, una perizia? Rischia di diventare una vicenda intricata come quella della pallottola che ha ucciso Marta Russo, all'università romana. E si rischia di cadere nel ridicolo. Credo che sia piuttosto facile comprendere che in una sfida muscolare l'uomo sarà sempre prevalente, e quindi che i jeans, in un modo o nell'altro, riuscirà sempre a togherd alla vittima designata. Per questo dico che la sentenza ha un aspetto tecnico, questo dei jeans, che in realtà copre un aspetto psicologico, quello della sudditanza inconscia di tanti giudici maschi, deda dtfesa a oltranza del loro sesso. E non lo dico come donna, lo dico come osservatore», [p. poi.]

Persone citate: De Pace, Ida Magli, Maria Bernardini De Pace, Marta Russo