Disco verde ai nuovi affitti

Disco verde ai nuovi affitti Disco verde ai nuovi affitti Canone controllato, sgravi fino al 30% ROMA. L'equo canone va definitivamente in pensione e si porta dietro anche il suo figlio malconcio, denominato «patti in deroga». Insomma per il regime degli affitti si apre una stagione nuova: dopo l'accordo del 28 gennaio scorso sui contratti liberi, infatti, l'altra notte è stata siglata al ministero dei Lavori Pubblici una convenzione tra le organizzazione della proprietà edilizia e i sindacati degli inquilini, auspice il sottosegretario Gianni Mattioli che ha seguito l'intera vicenda per conto del governo. In sostanza - dice la convenzione - se i proprietari accettano di aderire ad alcune norme «sociali» di tutela deU'inquilino, prima tra tutte la garanzia di un ca- none a prezzo «controllato», potranno ottenere consistenti sgravi fiscali, fino a circa il 30%. L'altra grande novità è che i «fitti concor- dati» varieranno: non solo da città a città ma, sulla base di alcuni parametri fissati dalla convenzione, anche in base alla zona, alla qualità dell'immobile, alla dotazione di servizi eccetera. Ora spetta ai comuni ad alta densità abitativa, d'accordo con le organizzazioni sindacali di inquilini e proprietari, fissare i canoni di affitto nell'area di loro spettanza. Vediamo le novità apportate. CONVENZIONE. Le organizzazioni di inquUini e proprietari hanno stipulato presso il ministero dei Lavori Pubblici una convenzione nazionale che costituisce una specie di «legge quadro» per fissare l'ammontare dei canoni che poi i comuni definiranno a livello lacale. Alla convenzione sono allegati anche tre modelli di contratto tipo: di normale abitazione, per uso transitorio e per studenti universitari fuori sede. LE CENTO CITTA'. Nelle varie aree del paese, verrà stabilita una fascia con un minimo e un massimo - all'interno dei quali i canoni d'affitto dovranno collocarsi. Sulla definizione del canone agiranno vari fattori di pregio (o degrado) come la zona, i servizi, le pertinenze (cioè giardino, cantina, garage e simili). Queste norme si applicano solo ad aree al alta densità abitativa, e cioè: Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo e Catania con rispettivi hinterland. I TRE CONTRAITI, n regime dei fìtti concordati si applica secondo tre schemi contrattuali proposti e allegati alla convenzione firmata ie¬ ri. Il contratto ad uso abitativo, quello transitorio, e quello per studenti universitari fuori sede. Mentre per la prima modalità contrattuale è quella più nota (si tratta di un normale contratto che una famiglia fa della casa in cui intende abitare) e ha validità di tre anni tacitamente rinnovabile per altri due, le altre due formule richiedono qualche spiegazione. Il contratto ad uso transitorio (validità da uno a 18 mesi) può comportare un canone più alto, ma va applicato unicamente nel caso in cui la transitorietà deU'mquilino sia dimostrabile (es. un professionista trasferito per un anno) altrimenti il proprietario avrà una sanzione fino al corrispettivo di 36 mensilità. Per quanto riguarda il contratto per gli studenti, si è pensato in questo modo - e anche su sollecitazione delle organizzazioni studentesche come l'Uds - di agevolare i proprietari che vogliano affittare a studenti e garantire questi ultimi dalle insidie di un mercato sostanzialmente nero. Resta, ovviamente, la possibilità di stipulare contratti liberi (4 anni rinnovabili per altri 4) al prezzo che si vuole, ma senza alcuno sconto fiscale. I VANTAGGI. Il proprietario che decide di aderire a questo tipo di affitto concordato, avrà una serie di vantaggi, il primo è di tipo fiscale, e consiste in uno sconto di circa il 30% sulle imposte da reddito immobiliare. Inoltre il proprietario ha la certezza che, una volta scaduto (e disdetto) il contratto, potrà certamente rientrare in possesso del suo alloggio (cosa finora quasi impossibile). Per l'mq^nlino, invece, i vantaggi sono il diritto di rinnovo automatico in caso di mancata disdetta, il diritto di prelazione qualora il proprietario intenda vendere e un aggiornamento del canone non superiore al 75% dell'aumento del costo della vita rilevato dall'Istat. Per la comune pace di entrambi - inquilino e proprietario - viene inoltre istituita una commissione extragiudiziale presso cui dirimere tutto il contezioso in materia. Raffaello Mascl Corrado Sforza Fogliani presidente Confedilizia e (a sinistra) il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Corrado Sforza Fogliani, Gianni Mattioli, Vincenzo Visco