Sventato un altro sequestro

Sventato un altro sequestro Caso Sgarella Sventato un altro sequestro MELANO. Era Fagnano Olona, in provincia di Varese, il paese che gli uomini delle cosche di Piatì avevano scelto come base e forse obiettivo per organizzare il nuovo sequestro di persona che la procura milanese, con gli ultimi arresti per il rapimento Sgarella, ritiene di avere sventato. Si spiegano così anche le oltre 30 perquisizioni, scattate nel Nord Italia l'altra mattina, immediatamento dopo la cattura dei sei calabresi dell'anonima che si sarebbe occupata di rapire 1' 11 ottobre '97 l'imprenditrice milanese. E mentre fioccano le polemiche per il presunto pagamento di un riscatto di almeno 5 miliardi finora ufficialmente negato, i magistrati preferiscono non fare commenti, attendendo per oggi l'inizio degli interrogatori dei sei della cosca di Piatì finiti in manette. Tutti si aspettano di capire a che cosa siano legati i miliardi che più volte vengono citati nei colloqui intercettati. Tra l'altro esistono ancora bobine con molte ore di registrazione che devono essere trascritte e tradotte dal dialetto calabrese. «Dalle indagini - aveva scritto a dicembre in un rapporto il dirigente della Crimmalpol calabrese, Mario Blasco - appare evidente l'avvenuto pagamento di un riscatto prima della liberazione dell'ostaggio». Una frase che, secondo i pm milanesi, non afferma alcunché ma «appartiene alla normale dialettica investigativa». Rimane il fatto che nelle stesse intercettazioni riportate nel provvedimento di cattura il riferimento a miliardi versati prima della liberazione è inconfutabile. Ma chi ha pagato? Il misterioso boss detenuto che si sarebbe comprato così una futura scarcerazione? Di certo gli uomini del sequestro ricevono l'ordine di liberare la Sgarella da qualcuno di importante ben al di sopra delle loro teste. Al punto che nemmeno tutti sono messi al corrente della decisione. [p. e] ■ : • ■ *r: ■

Persone citate: Caso Sgarella, Mario Blasco, Sgarella

Luoghi citati: Fagnano Olona, Nord Italia, Varese