Russia, si buttano per mano dall'ottavo piano

Russia, si buttano per mano dall'ottavo piano SUICIDIO Ol TRE BAMBINE Russia, si buttano per mano dall'ottavo piano MOSCA. Si sono prese per mano, hanno chiuso gli occhi, e senza un grido si sono buttate giù da una finestra all'ottavo piano. Erano le nove, a Balashikha, pochi chilometri a Est di Mosca e così - senza una spiegazione - sono morte lunedì sera Tanya, 11 anni (nella foto «Ap» da sinistra), Masha, 12 anni, e la loro amica Alyona di 14. In tre, non arrivavano a 40 anni di età. Un suicidio collettivo di tre bambine che ha sconvolto la Russia e messo in serio imbarazzo gli inquirenti che brancolano per il momento nel buio alla ricerca di una motivazione plausibile del gesto. Le tre bambine - tra gli undici e i tredici anni - abitavano nella stessa casa, erano sempre insieme e amiche del cuore. Non avevano - sembra - particolari problemi a scuola o in famiglia, non risulta che facessero uso di droghe ed hanno lasciato un unico biglietto in cui chiedono di esser sepolte insieme «in una bara rossa e nera». Due, per il momento, ma entrambe labili, le ipotesi dei familiari: la setta dei Testimoni di Gcova è attiva nella zona di Balashikha e negli appartamenti delle ragazze sono stati trovati ospucoli di propaganda religiosa. In nessuno di essi però gli investigatori hanno trovato incitamenti al suicìdio. Secondo una stazione televisiva locale, invece, le bambine potrebbero esser state innamorate dello stesso ragazzo, un certo Dima, il cui nome è stato trovato scritto a più riprese sui muri del caseggiato e per le scale.

Luoghi citati: Mosca, Russia