Benigni trionfa, corre per sette Oscar di Lorenzo Soria

Benigni trionfa, corre per sette Oscar Successo de «La vita è bella» alle nomination: nemmeno Fellini e De Sica avevano raccolto tanto consenso Benigni trionfa, corre per sette Oscar Nelle categorie più prestigiose con Hanks e Spielberg LOS ANGELES. Due volte miglior film, nella categoria di quelli stranieri e in quella dei migliori film in assoluto, in competizione contro Steven Spielberg con il suo «Salvale il soldato Ryan» e contro «Shakespeare in love». E poi ancora nominations per la recitazione, per la regia, per la sceneggiatura (in team con Vincenzo Cerami), anche per la colonna sonora di Nicola Piovani e per il montaggio di Simona Paggi. Per Roberto Benigni e per «La vita è bella» meglio di così non sarebbe potuto andare, la piccola favola che alcuni critici avevano inizialmente accusato di superficialità e di avere trivializzato il tragico tema dell'Olocausto è arrivata alla porta degli Oscar, con un totale di sette nomination. Nemmeno Fellini, nemmeno De Sica hanno mai raccolto così tanto consenso nel mondo un po' chiuso di Hollywood. E per trovare un film straniero che ha saputo entrare anche nella categoria di «Best film» in assoluto occorre andare indietro di trent'anni, a «Z L'orgia del potere» di CostaGavras. Come era stato anticipato, le nomination sono state annunciate puntualmente alle 5 e 38 del mattino (in Italia, le 14 e 38) dal presidente della Academy Robert Renine e da Kevin Spacey, di fronte a un pubblico di oltre 500 giornalisti alzatisi per l'occasione e di milioni di americani sintonizzatisi sui loro televisori. E si è capito che questa sarebbe stala una giornata di trionfo per Benigni sin dalla lettura delle prime categorie, sin da quando nella lista dei «Best actors» il suo nome è stato letto per primo seguito da Tom Hanks («Ryan»), Ian McKellan («Gods and Monsters»), Nick Nolte («Affliction») e, a sorpresa, Ed Norton per «American History X». Poi quel nome italiano è continuato a risuonare, sino a quando Spacey ha letto i «nominees» della categoria più attesa, quella del «Best film». Come lutti si aspettavano, nella cinquina selezionata dai membri della Academy ci sono «Shakespeare in love» e «Salvate il soldato Ryan». Ma le altre scelte sono un po' inattese e nessuna delle sorprese favorisce il film di Spielberg che, sino a pochi mesi fa, veniva visto come una specie di corazzata inaffondabile che avrebbe costretto tutti gli altri film al ruolo di semplici comparse nella sua navigazione verso il traguardo finale degli Oscar. Intanto «Shakespeare», che ha 13 nomination contro le 11 di «Ryan» (pur non eguagliando il record stabilito da «Titanic» con 14 raggiunge film storici di Hollywood come «Via col vento», «Da qui all'eternità», «Forrest gump», «Mary Poppins», «Chi ha paura di Virginia Woolf?»). Soprattutto, mentre il quarto film in lizza è «Elizabeth», il quinto è «La sottile linea rossa». Un altro film di un regista molto amato, Terrence Malick, che torna alla regia dopo 20 anni di assenza. Un altro film che narra uno sbarco cruento nel corso della seconda guerra mondiale, quello di Guadalcanal, e che vede nella guerra un momento di tragico orrore non di superficiale eroismo. Due film, insomma, che rischiano di elidersi a vicenda e che potrebbero finire per favorire «Shakespeare», l'unica commedia romantica, o «La vita è bella», un altro film ambientato nel corso della seconda guerra ma strutturato come una favola. Come già detto, Benigni si troverà testa a testa contro Spielberg anche nella categoria del miglior regista, assieme con John Madden («Shakespeare»), Malick («La sottile linea rossa») e Peter Weir, il cui «The Truman Show» era uno dei film favoriti della vigilia e deve invece accontentarsi di solo 3 nominations. Tra le attrici, la contesa sarà invece tra Gwyneth Paltrow («Shakespeare»), la solita Meryl Streep («One True Thing»), Emily Watson («Hilary and Jackie»), Cate Blanchett («Elizabeth») e la brasiliana Fernanda Montenegro, il cui «Central do Brasil» diventa il più forte concorrente de «La vita è bella» nella categoria dei film stranieri (gli altri tre sono l'iraniano «Children of Heaven», lo spagnolo «Il padrino» e l'argentino «Tango»). La cerimonia degli Oscar verrà celebrata il 21 marzo e oltre a Benigni potrebbe vedere premiato un altro italiano: Tony Renis, co-autore di «Preghiera», la canzone che Andrea Bocelli e Celine Dion hanno cantato assieme per il film d'animazione «La spada magica». Per Benigni è stato un anno fantastico. A parte «La vita è bella» ha già vinto il premio della Giuria al festival di Cannes, cinque David, un premio al Festival di Montreal. Lorenzo Soria «Shakespeare in Love» il più votato, delude «The Truman Show» Per le attrici, duello tra la solita Meryl Streep e l'emergente Paltrow

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