Una madre disarma gli Usa di Gabriele Romagnoli

Una madre disarma gli Usa A MERICANI Una madre disarma gli Usa L* AMERICANO della settimana sarà Freddie Hamilton. Cinquantacinque anni, seduta nell'aula 10 del tribunale di Brooklyn, con una scatola di Kleenex in grembo, non ha l'aria di chi sta riscrivendo la storia. Invece, se vince, lo fa. «Hamilton contro Accu-tek» è un caso che può entrare nei libri di diritto e cambiare la vita (e la morte) in mezza America. Da una parte c'è questa madre addolorata, insieme con altre quattro, un padre e una vedova, più un ragazzo che cammina con una pallottola in testa. Dall'altra le multinazionali da sparo con uno squadrone di undici avvocati. In mezzo, dodici giurati chiamati a decidere di chi è la colpa. La colpa del fatto che Njuzi Hamilton e altri sei ragazzi come lui si sono presi un proiettile in corpo a New York. Mamma Freddie dice che la responsabilità è delle industrie di armi, che sanno di produrre più di quando consentito dal mercato legale e di rifornire, quindi, quello clandestino. La sua domanda chiave, tra le lacrime, è stata: «Perché è tanto facile comprare una pistola dal cofano di un'auto parcheggiata per strada?». Per i difensori delle industrie la risposta non conta e la responsabilità è soltanto di chi preme il grilletto: sempre altri ragazzi, vicini di casa delle vittime, un tempo lontano, perfino amici. Se la mamma addolorata vince, apre una falla enorme, come quella che ha quasi affondato l'industria del tabacco. Ricorsi simili sono in preparazione a Chicago, Los Angeles, New Orleans e in tutte le città d'America in cui ragazzi di 15 anni muoiono ammazzati da un coetaneo che tiene in pugno un'arma comprata per pochi dollari dal cofano di un'auto parcheggiata per strada, senza che nessuno voglia spiegare ai genitori che li seppelliscono, come è stato possibile. Gabriele Romagnoli

Persone citate: Freddie Hamilton, Mamma Freddie, Njuzi Hamilton

Luoghi citati: America, Chicago, Los Angeles, Mericani, New Orleans, New York, Usa