Zero-Zero Beppe: discorsi a vuoto di Alessandro Perissinotto

Zero-Zero Beppe: discorsi a vuoto Zero-Zero Beppe: discorsi a vuoto IN una città del Piemonte, una città di una qualche importanza di cui non diremo il nome, si inaugurava una prestigiosa mostra sulle avanguardie artistiche nel Tagikistan orientale. Per la cerimonia d'apertura era stato convocato il consiglio comunale al gran completo e il salone del municipio era colmo di personalità: il preside del liceo, alcuni cultori di storia patria, l'immancabile troupe del Tg3 e, in fondo, proprio nell'angolino, anche il nostro agente speciale Beppe Monticone, un vero baluardo contro le azioni dimostrative che la famigerata Spectre avrebbe potuto tentare in un'occasione tanto importante. ZeroZero Beppe era giunto con un po' di ritardo perché, in un tutt'uno con il suo Ciao Piaggio del '69, stava diventando un mezzo promiscuo: per metà del percorso era 0 motorino a trasportare le persone, per l'altra metà era Beppe che, pedalando, spingendo e appellandosi ai santi nel tentativo di farlo ripartire, trasportava il veicolo stesso. Era arrivato appena in tempo per sentire una voce femminile che pronunciava il «grazie» conclusivo del primo discorso di rito e ora stava ascol- tando l'inizio del secondo, quello dell'assessore alle Politiche Artistico-Musical-Giovanili del Comune. «Sarò breve» esordì l'assessore gettando nello sconforto i presenti che cominciarono a misurare in ore quella brevità. «Sarò breve, anche perché non voglio ripetere ciò che il collega assessore... ehm, la collega assessrice? assessora? ass? ass?». «Assicuratrice?» suggerirono dal pubblico. «Assistente?» incalzarono. «Assatanata?» buttarono lì alcuni goliardi. L'assessore si riprese «... non voglio ripetere ciò che la signora assessore ha detto». Ci fu una nuova pausa e l'oratore alzò lo sguardo imbarazzato di chi ha fatto una gaffe. «Naturalmente non voglio ripeterlo solo perché lo condivido perfettamente. Ehm, lo condivido...». L'assessore si ricordò che la collega che l'aveva preceduto era di un'altra corrente all'interno del partito. «... lo condivido pur nel rispetto delle reciproche differenze...». Troppo scissionista? Correggiamo: «differenze che non sono divergenze, ma sono la ricchezza di questo nostro...». Ahi! Mai parlare di qualsivoglia ricchezza in tempo di crisi «... ricchezza che consiste nel riconoscere la nostra povertà individuale...». Troppo umile? «... povertà che ci conduce ad un collettivo atto di forza...». Troppo Schwarzenegger? «... atto di forza, di amicizia e di incoraggiamento verso questi artisti oriental-tagichi? Est-tagikistani? del Tagikistan orientale». Così però è un po' paternalistico. «Questi giovani artisti...». Li guardò. «Questi artisti di mezza età». Lo guardarono, e male. «Questi artisti. Questi pittori che vengono da un paese lontano...». «Lontano» però fa molto Terzo Mondo, non sta bene. «... ma vicino ai nostri cuori...». A questo punto vi chiederete cosa ne è della nuova avventura dell'agente Beppe Monticone: ci dispiace, non abbiamo tempo per raccontarla. Se il discorso dell'assessore fosse stato un po' più breve avremmo potuto farlo, ma adesso manca lo spazio. D'altra parte, se i discorsi degli assessori fossero un po' più brevi e un po' meno fitti di equilibrismi diplomatici alla ricerca del politically correct forse ci sarebbe più spazio per tante cose... Alessandro Perissinotto

Persone citate: Beppe Monticone, Schwarzenegger, Zero-zero Beppe

Luoghi citati: Piemonte, Tagikistan