VIAGGIO NEL TEMPO di Maurizio Lupo

VIAGGIO NEL TEMPOVIAGGIO NEL TEMPO u N «Viaggio nel tempo», «fra eroi e condottieri della storia», è quanto propone la Fondazione Memmo con la nuova mostra organizzata al Mastio della Cittadella, sede del «Museo d'Artiglieria», in corso Galileo Ferraris 0. Dal 6 febbraio fino al 30 giugno offrirà un percorso che, con 170 pezzi archeologici, assicurati per circa 10 miliardi di lire, ripercorrerà 4 mila anni di vicende belliche, dall'epica «Guerra di Troia» fino al Giappone dei Samurai. Si tratta di un itinerario che s'innesta con la precedente mostra «Venti di Guerra», che dal 4 aprile scorso continua ad essere aperta al Mastio. Qui, con successive proroghe, ha richiamato oltre 32 mila visitatori ai quali ha descritto battaglie più recenti, dallo scontro navale di Lepanto ai massacri dell'ultimo conflitto mondiale. Gli organizzatori si dicono soddisfatti dell'interesse dimostrato dal pubblico. Parlano di risultato «lusinghiero», anche se ammettono che è lontano dalle 150 mila presenze conquistate da «Nefertari, luce d'Egitto», la mostra che la Fondazione portò a Torino nel 1996. C'è però ora modo di recuperare. Il nuovo «Viaggio nel tempo» ripropone linee espositive già sperimentate con «Venti di Guerra», vale a dire plastici di battaglie posti al centro di scenografie, arricchite da cimeli storici e da sussidi audiovisivi. Ma aggiunge tesori che possono attrarre anche chi non è incuriosito dalle armi o le detesta addirittura. Sono pezzi archeologici imprestati da musei italiani e dal British Museum, alcuni dei quali valgono da soli la visita. Qualche esempio? Per rievocare la guerra di Troia è giunto da Ercolano un eccezionale frammento marmoreo, del primo secolo avanti Cri¬ sto, dedicato al mito di Telefo. E' un altorilievo. Ritrae Achille che, dopo aver ferito Telefo, re della Misia, apprende dall'oracolo che potrà raggiungere Troia solo se sarà guidato da Telefo, che a sua volta potrà guarire se accetterà di fare da guida ad Achille. L'opera rimarrà esposta solo fino al 6 marzo, per essere poi trasferita negli Stati Uniti, per un'altra esposizione. Memorabile è anche la bella collezione di gioielli persiani che con una statua equestre di Alessandro Magno commemorano la battaglia che il grande re dei macedoni ingaggiò nel maggio del 334 avanti Cristo contro Dario DJ di Persia, sulle rive del fiume Granico. Particolare attenzione meritano poi alcuni reperti archeologici che evocano la battaglia di Alesia. Fu quella che, nel 52 avanti Cristo, vide le legioni di Giulio Cesare all'attacco delle armate celtiche guidate dall'eroico Vercingetorige. Per riproporre questa pagina d'epica resistenza all'espansionismo di Roma vengono proposte reliquie di civiltà subalpina, provenienti dal Museo di Aosta. Là prima è uno splendido «balteo», un pettorale da cavallo d'epoca romana, che da solo vale oltre 2 miliardi e mezzo. E' un'opera di oreficeria, cesellata con scene di lotta fra celti e romani. Viene proposto accanto al corredo funebre di una donna celtica di San Martin. Seguono altre installazioni che ripercorrono il tempo dalle battaglie di Qadesh (nella foto, particolare di affresco raffigurante Ramesse II) fino a quelle di Sekighara in Giappone o di Hastings e Tannenberg, per innestarsi poi in quelle già proposte dalla mostra «Venti di Guerra». Il tutto è completato da un «laboratorio didattico» che, con materiali di recupero, offre stimoli creativi alle scolaresche. Il Museo d'Artiglieria contribuisce anche con propri pezzi, finora mai esposti: collezioni di armi preistoriche e cimeli della prima guerra mondiale. Il biglietto d'ingresso, per una visita di circa 60 minuti, costa 12 mila lire, quello ridotto 10 mila, mentre i gruppi pagano 8 mila lire a persona. La mostra è aperta tutti i giorni, dalle ore 10 alle 19,30. Maurizio Lupo

Persone citate: Alessandro Magno, Lepanto, Misia

Luoghi citati: Aosta, Egitto, Giappone, Roma, Stati Uniti, Torino, Troia