Compagni di Scuola

Compagni di ScuolaCompagni di Scuola a cura di Renato Scagliola ISTITUTO PLANA E un compagno si era preso una cotta per la prof d'italiano QUANDO ricevetti la telefonata di Giancarlo Brignolo - scrive Angela Cavagnero Rocchi, in pensione da tre anni - che con Fernando Catibini aveva in mente di organizzare un incontro tra compagni di scuola della Terza Commerciale dell'Istituto «G. Plana» di piazza Robilant, stetti un po' indecisa perchè l'impresa mi pareva ardua e complicata. Ma era tanto il loro entusiasmo che ne fui coinvolta. Cercai la foto di gruppo di fine anno (io sono la terza da sinistra), e mi commossi rivedendo le ragazze e i ragazzi compagni della mia adolescenza, ma ancora di più provai una profonda tenerezza per la nostra insegnante d'italiano, Eugenia Braggio, che allora era così giovane da confondersi con gli allievi. E così carina che uno dei ragazzi, non mi ricordo chi, si era anche preso una cotta per lei. Iniziammo la ricerca degli altri compagni e i risultati arrivarono. Purtroppo alcuni sono scomparsi, altri si sono trasferiti fuori città e non è stato possibile rintracciarli. Eravamo un classe mista, i maschi scatenati non ci risparmiavano scherzi e dispetti; noi però li ignoravamo con sufficienza e ce ne stavamo per conto nostro. Loro parlavano esclusivamente di sport, specialmente di calcio, ma studiavano poco ed erano parecchio indisciplinati. Noi invece li consideravamo noiosi ed eravamo diligenti e molto attente alle lezioni. Combinato un primo appuntamento con alcuni compagni, un pomeriggio ci incontrammo a casa mia; e fu un fiume di ricordi che prese il via. Episodi lontani, quasi dimenticati. Come quando Brignolo, per vedere noi ragazze in pantaloncini corti alla lezione di educazione fisica, si arrampicò su per la grondaia per raggiungere la finestra della palestra, ma la grondaia si ruppe e lui cadde rovinosamente. O quando Catibini si divertiva a mettere le mosche nell'inchiostro dei calamai (i ragazzi di oggi non sanno nemmeno più che cosa sono), e poi ce li metteva sotto il naso perchè odorassimo «il buon profumo». Poi c'era Sartori così turbolento che gli insegnanti decisero di farlo sedere nel banco a fianco della cattedra, e naturalmente veniva preso in giro, perchè quello era «il banco dell'asino». Mano a mano ognuno di noi commentava i propri ricordi che non erano sempre rammentati dagli altri, ma comunque ridevamo come matti, proprio come avessimo ancora i 13 anni della foto. Il pomeriggio trascorse con tanta allegria, e così ci siamo riproposti di trovari il 7 febbraio per un pranzo a cui parteciperanno quasi tutti i componenti della classe e anche la nostra insegnante, «la Braggio», sperando di trascorrere una domenica di spensieratezza, dimenticando i circa 50 ani di vita passata con tanti problemi e difficoltà, ma che non hanno cancellato l'emozione, la gioia e la commozione nel rivedere e ricordare i tempi della nostra adolescenza. E vorrei concludere ringraziando anche a nome di tutti i compagni di classe, Catibini e Brignolo per questa splendida idea. E vorrei anche ringraziare la professoressa Baggio, anche lei pensionata, per la sua presenza al pranzo, e soprattutto per averci guidato con pazienza e per l'affetto che ha avuto per tutti noi, tanti anni fa.

Persone citate: Angela Cavagnero Rocchi, Baggio, Braggio, Brignolo, Eugenia Braggio, Giancarlo Brignolo, Renato Scagliola