Memorie di una cameriera di Monica Bonetto

Memorie di una cameriera Memorie di una cameriera al Carignano AL Teatro Carignano da martedì 9 a domenica 14 febbraio, andrà in scena «Memorie di una cameriera» testo teatrale che Dacia Marami ha tratto dal romanzo «Journal d'une femme de chambre» scritto da Octave Mirbeau nel 1900. Lo spettacolo è ima coproduzione Teatro Stabile dell'Umbria e Teatro di Roma e vanta la regia di Luca Ronconi e l'interpretazione, nei panni della protagonista Celestine, di Annamaria Guarnieri (foto). Proprio dall'opportunità di poter contare su tale interprete è nata in Ronconi l'idea di commissionare a Dacia Marami il testo teatrale oggi in scena. Alcuni anni fa infatti, regista e attrice avevano collaborato felicemente allestendo la messinscena della rielaborazione drammaturgica che Enzo Siciliano aveva fatto di «Nella gabbia» di Henry James. Anche allora si trattava di uno spettacolo «raccolto», un monologo, così come avrebbe dovuto essere, nelle ini¬ ziali intenzioni di Ronconi, questa nuova produzione. Il progetto tuttavia si è evoluto, e autrice e regista hanno convenuto di trasformare il testo in un «quasi-monologo» nel quale, accanto a quella della narratrice, sono presenti altre voci, «personaggi che lei stessa mette in scena come manifestazioni corporee del suo pensiero e della sua memoria fabulistica». Sono figure evocate da Celestine, personaggi contraddistinti da maschere al tempo stesso realistiche e no, componenti essenziali della rappresentazione ma nulla più che «impronte sceniche dei sentimenti che la voce narrante nutre verso i propri interlocutori», spiega Ronconi. L'uso delle maschere è stato reso necessario anche da un problema pratico: gli otto attori chiamati ad affiancare sulla scena la protagonista (e cioè Michele Nani, Francesco Rossini, Giulia De Berardinis, Anna Stante, Ciro Masella, Franca Penone, Anna Gualdo e Francesco Ros¬ setti) difficilmente avrebbero potuto interpretare i numerosi personaggi evocati senza generare equivoci sulla loro identità e compromettere la comprensibilità del racconto. La commedia scritta da Marami dunque, mantiene una propria precisa autonomia rispetto alla matrice romanzesca, non offrendone una riduzione drammaturgica ma semmai una possibile interpretazione. La sua Celestine è una sorta di Arlecchino solo e affamato che mastica rabbia trattenuta, gelosia, sospetto, * miseria, eppure non si rassegna: continua per tutta la vita ad opporsi alle brutalità e alle umiliazioni irridendo chi gliele infligge, trasformando in gioco ogni squallido rapporto di sfruttamento subito, restando capace di innamorarsi con generosità, tenerezza, passione. Biglietti 40 mila lire. Telefono 011/571.62.46. Monica Bonetto Memorie di una cameriera al Carignano

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