L'aereo dei Wright in fotocopia

L'aereo dei Wright in fotocopia L'aereo dei Wright in fotocopia IIprimo volo, del 1903, simulato alla Nasa F INO ad oggi la galleria del vento del centro di ricerche Ames della Nasa, in California, è servita per realizzare le più veloci e sofisticate macchine volanti mai costruite. Ma ora i tecnici affrontano un compito forse più difficile: riprodurre il volo del primo aereo della storia, quello dei fratelli Wright. Si tratta di provare un delicatissimo intreccio di legno e tela, mosso da un piccolo motore, che tra 4 anni dovrà volare a 48 chilometri all'ora per 12 secondi. Proprio ciò che Orville e Wilbur Wright riuscirono a fare il 17 dicembre 1903 con il loro velivolo. Il «Progetto Wright flyer 1903», portato avanti dalla sezione di Los Angeles dell'Istituto americano di aeronautica e astronautica (Aiaa), è partito nel 1979, quando un gruppo di circa trenta persone (tra le quali ingegneri e tecnici aeronautici di altissimo livello) ha cominciato a spendere gran parte del proprio tempo Libero per progettare e costruire il fragile apparecchio che il 17 dicembre 2003 celebrerà il centenario del primo volo a motore della storia. Il pilota sarà Fred Culick, 63 anni, professore di aeronautica nel California Institute of Technology. «Secondo me - dice Culick - la nostra è la copia più fedele: perché il nostro obietti- vo non è fare qualcosa di spettacolare, ma riprodurre con esattezza il volo dei fratelli Wright». Le ricerche storiche si sono basate sui disegni realizzati nel 1953 dallo Smithsonian Institute, dove è conservato il velivolo originale. Poi è venuto il lungo lavoro di progettazione e di reperimento dei materiali, nel quale i promotori sono stati aiutati da donazioni private per un valore di centomila dollari. Infine, per aumentare la sicurezza, il team del Wright flyer 1903 ha deciso di provare il velivolo in una galleria del vento, dove è possibile riprodurre le condizio¬ ni del volo reale su un apparecchio fermo. Poiché le prove dovevano essere eseguite non su un modellino, ma sull'aereo a grandezza naturale, i costruttori si sono rivolti alla Nasa, l'unica in America ad avere gallerie così grandi. Ora un Wright flyer disegnato specificamente per la simulazione si trova in un hangar del centro aerospaziale Ames, dove ha appena superato due settimane di test. Intanto è già( iniziata la costruzione del modello destinato a volare sul serio. «La necessità di aumentare la sicurezza - dice ancora il pilota - ci ha spinti ad apportare alcune modifiche rispetto a quello dei fratelli Wright: oltre al motore, molto diverso dall'originale, abbiamo aumentato la stabilità generale. Inoltre nella versione del 1903 il pilota controllava l'aereo con dei movimenti del suo corpo, mentre noi lo faremo con una manopola». Culick si troverà sdraiato a pancia in giù sull'ala inferiore di un fragile biplano di legno e tela di cotone, la stessa precaria situazione in cui si trovò il primo pilota della storia. Ma è tranquillo: «Sarei preoccupato se non conoscessi così bene questa macchina. Ma le prove nella galleria del vento, e i test di volo reale che effettueremo ci daranno tutte le risposte di cui abbiamo bisogno per arrivare al 2003 con un velivolo sicuro». L'idea, naturalmente, è di farlo volare a Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, nello stesso punto in cui cominciò l'avventura aeronautica. Nella lunga storia delle repliche del primo aereo dei Wright c'è da ricordare un risultato italiano, quello di Giancarlo Zanardo, di Conegliano Veneto. Dal 1991 ad oggi Zanardo ha volato diverse volte con una copia costruita interamente da lui: questa è oggi l'unica replica volante in perfetta efficienza. Americo Bonanni L'àereo dei fratelli Wright, che nel 1903 fu il primo velivolo a sollevarsi dal suolo

Luoghi citati: America, California, Los Angeles